Brutte notizie per milioni di italiani. Tanti, senza nemmeno saperlo, dovranno restituire l’ex Bonus Renzi
Una folta platea di italiani ha beneficiato del famoso Bonus Renzi, un sussidio di 100 euro promosso dall’ex premier nonché attuale leader di Italia Viva. Ma ora molti dovranno restituirlo. Vediamo insieme chi dovrà restituire il sussidio e per quale ragione.
Alcuni cittadini che hanno percepito il Bonus Renzi da 100 euro, conosciuto anche con il nome di Bonus Irpef, dovranno restituire gli importi ricevuti. Il Bonus Renzi, nato per volere dell’ex Presidente del Consiglio durante la sua esperienza di Governo, inizialmente era pari a 80 euro. Successivamente fu alzato a 100 euro. Ora però in tanti dovranno ridare indietro i soldi percepiti. E non perché non ne avessero diritto ma per un cambio di norme e un ritardo negli adeguamenti. Nello specifico, la restituzione del Bonus Renzi interessa i dipendenti pubblici che, nel corso dell’anno 2022, hanno percepito un reddito compreso fra i 15 e i 28 mila euro. una buona notizia comunque c’è: i soggetti interessati non dovranno restituire il bonus percepito per tutto il 2022 ma solo il sostegno relativo ai mesi di gennaio e febbraio 2022.
Provvedimento alquanto strano, molti si diranno. Per quale ragione la restituzione riguarderà solo i primi due mesi del 2022? La risposta è semplice: nel mese di gennaio 2022 sono cambiati i meccanismi di erogazione del Bonus Renzi. Con la riforma fiscale attuata dal precedente Esecutivo – guidato da Mario Draghi – il Bonus Renzi, che fino ad allora era stato erogato a tutti i lavoratori e disoccupati con redditi entro i 28 mila euro, vede abbassare il limite reddituale per percepire il beneficio a 15mila euro. Pertanto la restituzione del bonus riguarderà tutti coloro che hanno percepito ugualmente il sussidio di 100 euro nei mesi di gennaio e febbraio 2022 pur non avendone più diritto in base alla riforma fiscale attuata dal Governo Draghi.
Ecco come è cambiato il Bonus Renzi
La restituzione riguarderà solo i primi due mesi dell’anno scorso poiché a partire da marzo 2022 è stato fatto l’adeguamento. Quindi, a seguito del conguaglio di fine anno è probabile che ai dipendenti con redditi tra i 15 mila e i 28 mila euro risulti un debito di 200 euro che dovranno restituire.
La restituzione – se, appunto, il debito verso lo Stato non supera i 200 euro – avverrà attraverso trattenute sullo stipendio. Le trattenute saranno pari a 25 euro al mese, per otto mesi. Come funziona attualmente il Bonus Renzi dopo la riforma fiscale di Mario Draghi e con la nascita del nuovo Governo di Giorgia Meloni? Il Bonus Renzi è stato confermato anche per il 2023 ma con delle modifiche. Il primo cambiamento, come abbiamo visti, riguarda il reddito massimo annuo che da 28.000 euro è stato abbassato a 15.000 euro. Le modalità di erogazione di questo sostegno sono due: accredito nella busta paga del lavoratore oppure accredito in sede di dichiarazione dei redditi. Questo secondo metodo è certamente preferibile in quanto, almeno, il percettore del sussidio, nel caso nel corso dell’anno avesse guadagnato più del previsto, non si troverà nella situazione di dover restituire nulla.