Aumento assegno unico, novità in corso cambiano la situazione in atto. Ecco chi riguarda e come avvengono i nuovi calcoli.
L’assegno unico è un tema che può vantare grosso interesse al momento, specialmente per quanto riguarda la questione dell’aumento annunciato e previsto per quest’anno.
L’aumento è confermato, ma avviene in una determinata misura, soprattutto occorre tenere conto di come effettuare i calcoli. In questa guida ci sono tutte le informazioni che spiegano cosa accade tenendo conto degli arretrati, la rivalutazione delle maggiorazioni, e come si calcola la somma dell’aumento rispetto chi ha un ISEE più basso dell’anno precedente. L’assegno unico universale è disciplinato dalla Legge Delega n. 46/2021, ed implica una misura economica a sostegno di famiglie con figli a carico. E’ un ausilio nei confronti di chi ha difficoltà economiche. L’ISEE è il primo documento da tenere in considerazione per fare richiesta ed ottenere il beneficio. Nel periodo di febbraio ci sono già stati degli aumenti, ed è con il conguaglio di marzo che accadrà lo stesso, ma non senza novità.
C’è l’erogazione delle somme dell’assegno unico non pagate nell’ultimo periodo, con l’aggiunta di rivalutazioni e maggiorazioni riferite a gennaio scorso. Quindi, si tengono conto anche gli arretrati. Il punto è che a questo si considera anche la maggior novità in atto. Si tratta del ricalcolo dell’assegno, ed è qui che bisogna riprendere in mano l’ISEE.
Aumento assegno unico, ecco come cambia tutto
Con il ricalcolo dell’assegno entrano in gioco nuovi aspetti, perché ci sono alcune categorie alle quali questa informazione interessa più di altri. Rispettare determinati parametri consegue non solo la possibilità di un aumento, ma anche di una riduzione dell’assegno! Per cui bisogna capire a chi è riferito in base a come funziona questa disposizione. Ecco quali sono le famiglie a cui interessa questo cambiamento e a quanto ammonta.
Il primo aumento si riferisce a gennaio e riguarda l’arretrato della rivalutazione, perché un aumento del costo della vita ha portato a un conseguente aumento dell’assegno unico. Il valore ammonta circa all’8,1%. Con un esempio concreto è possibile capire il cambiamento in atto. In una famiglia il cui ISEE annuale è di 16,215 euro (non più 15,000 euro) l’importo massimo dei figli sale tra i 175 euro e i 189 euro. Quindi, al netto delle maggiorazioni vengono garantiti 14 euro in più per ogni figlio.
Come si calcola l’importo? Basta osservare la tabella inerente i dati dell’assegno unico, visionare quanto si sarebbe dovuto percepire a gennaio e poi confrontarlo a quanto effettivamente pagato. Dalla differenza si ottiene la maggiorazione che viene percepita a marzo. Inoltre, subentrano le maggiorazioni introdotte dalla legge di bilancio.
- aumento del 50% per chi ha figli sotto 1 anno o 3 nel caso in cui in famiglia ci siano almeno 3 figli ed un ISEE di 40.000 euro;
- aumento di 150 euro dell’incremento forfettario per nuclei con 4 figli;
Questi aumenti sono stati considerati nella mensilità di febbraio, e non a quella di gennaio come sarebbe dovuto essere. Per questo a marzo nel conguaglio vengono riconosciuti. Il calcolo dell’arretrato si compie considerando la quota che spetta sul figlio in base all’ISEE e moltiplicare per 0,5. Il risultato è la misura dell’incremento del 50%. Infine, chi ha un ISEE più basso rispetto al 2022, beneficerà di un ulteriore aumento dell’assegno unico, perché si tiene conto delle maggiorazioni. Non è lo stesso per chi rimane nella prima fascia di reddito prevista.