È risaputo che il condominio e le spese legate ad esso sono diverse da luogo a luogo, ma il modo di gestirle è uno solo. Non farti fregare!
C’è spesso poca chiarezza su cosa debba essere pagato da inquilini e proprietari, per cui ecco una guida per non lasciarsi fregare. Gestisci bene i tuoi risparmi!
Condominio e spese, due parole che a molte persone non piacciono in certe situazioni. La prima alla quale si incorre, avviene quando si ha a che fare con vicini rumorosi e poco simpatici. Invece, la seconda subentra quando arriva il momento di sganciare il cash: sai amministrare le tue finanze nel modo giusto?
Ogni condominio ha il suo regolamento, ma la questione delle spese è disciplinata in modo specifico e vale per tutti. Innanzitutto è bene chiarire di cosa si sta parlando. Cosa sono le spese condominiali? Bisogna stabilire cosa concernono. Secondo l’art. n. 1117 del Codice Civile si fa riferimento ai costi che riguardano la manutenzione, conservazione e gestione di tutte quelle zone considerate “comuni” per gli inquilini di quel dato edificio. Per cui è una spesa che spetta, non si scappa, ma a cosa si riferisce?
Si tratta per lo più di beni necessari, di pertinenza e accessori. Equivale a dire tre categorie che possiamo riscontrare in elementi strutturali come le fondamenta e il suolo, oppure in locali in cui si ritrovano tutti gli inquilini, cioè spazi comuni come portineria e lavanderia, senza dimenticare la presenza di ascensori, pozzi, sistema di centralizzazione dei riscaldamenti e cisterne. Quindi, quel che certo è che sono tutti beni da pagare, ma chi paga cosa? È qui che spesso si cade in errore.
Un aspetto sul quale spesso “casca l’asino” è che non tutte le spese sopracitate fanno parte a loro volta della stessa categoria. Perché esistono quelle che rientrano nella consuetudine, cioè sono di tipo ordinario, ma non solo le uniche. In caso di imprevisti e situazioni specifiche possono subentrare quelle straordinarie. Infatti, è proprio in queste ultime che nella maggior parte dei casi si rischia di correre in errore.
A darci tutte le risposte del caso è sempre il Codice Civile, è una guida imparziale, non possiamo sbagliarci. Il fine è quello di ottenere la gestione migliore: pagare solo ciò che spetta, senza creare condizioni di ammanco. L’art. n. 1576 distingue le due figure del rapporto amministrativo civile in atto.
Il locatore è colui che affitta, quindi chi percepisce il pagamento mensile e stipula il contratto in qualità di proprietario dell’immobile. L’inquilino è colui che paga l’affitto ogni mese, e di conseguenza gravano anche sulla sua competenza tutti i pagamenti di spese condominiali di tipo ordinario.
Paga tutto l’inquilino? Assolutamente no, perché seppur abbia responsabilità di spese ordinarie, non ne ha di quelle straordinarie, le quali sono a carico del locatore, cioè il proprietario. In ogni caso, la legge permette ai due soggetti del rapporto giuridico di stabilirne la gestione, restando però fermo il divieto di addossare costi di manutenzione straordinaria all’inquilino.
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