Il reddito di cittadinanza ha aiutato tantissime persone che ora rischiano di vederselo negato a causa di un particolare. Ecco quale.
Il reddito di cittadinanza non ha mai avuto vita facile da quando è entrato in vigore ed è prossimo a essere eliminato lasciando un sussidio per gli anziani e i fragili. A fronte di tutto ciò c’è un errore che può portare a perderlo prima del tempo. Ecco in che cosa consiste.
Nel 2022 sono stati spesi quasi 8 miliardi di Euro per mantenere in vita il reddito di cittadinanza, mentre nel 2021 il costo è stato di 8,3 miliardi di Euro. Secondo queste stime per il 2023 questa forma di assistenzialismo dovrebbe richiedere circa 6 miliardi di Euro. Stando ai dati Anpal ci sono 900 mila cittadini che lo ricevono, di cui 660 mila hanno firmato l’accordo per la ricerca di un lavoro.
Dal prossimo anno è previsto un aiuto diverso per i maggiormente bisognosi, mentre la formula voluta dai grillini non è stata riconfermata. Certo è che questo sussidio è stato oggetto di truffe che hanno fatto arrabbiare chi non ne è beneficiario e che ha colto l’occasione per invocare maggiori controlli. Visto che ormai il RDC è agli sgoccioli, quale sbaglio potrebbe causarne la perdita?
Come accennato, diversi dettagli riguardanti la misura voluta dai Movimento Cinque Stelle stanno cambiando. Si punta a una maggiore partecipazione dei cittadini che percepiscono questo ausilio che ha subito attacchi da più parti.
Le novità principali in arrivo sono due. Una sarà l’obbligo del corso di formazione per gli occupabili, che dovranno seguire un corso della durata di sei mesi. Inoltre non sarà più possibile rifiutare offerte di lavoro, col rischio di perdere l’aiuto. Da agosto poi questa misura di sussistenza non verrà più elargita a chi è in grado di lavorare.
Per quanto riguarda i corsi si può fare affidamento al programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) che è sovvenzionato tramite i fondi del Pnrr. Il ministro Marina Calderone, nel corso di un’intervista a Libero, ha spiegato che con questo strumento e i centri dell’impiego sono già stati accettati 198 mila percettori del Reddito. Ci sono poi altre 116 mila persone che ricevono il sussidio e devono essere chiamate dai centri per l’impiego. Chissà se queste ultime modifiche riusciranno davvero a trovare una collocazione a tanti individui che cercano solo un modo dignitoso per vivere.
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