Superbonus, la stretta del Governo su sconti e cessione del credito danneggia imprese e famiglie. Si rischia blocco totale del comparto edilizio. In fumo 4 miliardi di mancati ricavi.
Stretta decisa da parte del Consiglio dei Ministri per quanto riguarda i bonus edilizi. Lo scorso 17 febbraio 2023 è stato decretato infatti la stop della cessione del credito. Una svolta epocale rispetto al recente passato.
La cessione del credito o lo sconto in fattura viene stoppata dal Governo perché ha potenzialità negative sull’incremento del debito pubblico. Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia, ha spiegato nel dettaglio questa stretta sul superbonus edilizio. Il primo obiettivo di questa decisione vede la messa in sicurezza i conti pubblici e risolvere il nodo dei crediti arrivati ormai a 110 miliardi di euro.
La stretta del Governo vale solo per i nuovi interventi edilizi e non quelli già avviati. Per cui non sarà più possibile ricorrere alla cessione del credito o allo sconto in fattura, mentre resta la strada della detrazione d’imposta. Dall’entrata in vigore del Decreto, con l’eccezione di specifiche deroghe per le operazioni già in corso, non sarà più possibile per i soggetti che fruiscono di bonus edilizi come il Superbonus ad esempio, optare per il cosiddetto “sconto in fattura”, né per la cessione del credito d’imposta
Come abbiamo scritto sopra, le nuove disposizioni vanno in vigore dal 17 febbraio 2023. Quelle precedenti sono escluse, in particolare chi si trova in queste condizioni:
Il Decreto chiarisce anche il regime della responsabilità solidale nei casi di accertata mancata sussistenza dei requisiti che danno diritto ai benefici fiscali. Con le nuove norme, ferme restando le ipotesi di dolo, si esclude il concorso nella violazione. Si annulla, quindi, la responsabilità in solido per il fornitore che ha applicato lo sconto e per i cessionari che hanno acquisito il credito e che siano in possesso della documentazione utile dimostrare l’effettività delle opere realizzate.
La novità sui superbonus edilizi 2023 ha effetto anche per chi deve installare una caldaia i gli infissi nell’ottica di applicazione del nuovo superbonus. Con la nuova stretta si rischia la paralisi del settore che può costare 4 miliardi di euro. Lo stop riguarda gli sconti in fattura per i contratti stipulati dopo il 16 febbraio 2023. Un danno economico perché non tutti possono aspettare la detrazione e nel frattempo le aziende rischiano di trovarsi depositi strapieni di caldaie che ora nessuno più vorrà acquistare. Un blocco che danneggia le piccole e medie imprese che adesso si trovano prodotti invenduti in corso d’opera. La decisione del Governo va in parte in controtendenza con le disposizioni dell’Unione Europea che invece punta molto sul risparmio energetico con ristrutturazioni, caldaie ed infissi in grado di evitare sprechi di energia.
Sempre di corsa? Ti capisco, ma ho un trucco che può aiutarti a liberare tempo…
La pressione fiscale in Italia è uno degli argomenti più discussi e sentiti sia da…
L’assicurazione auto è una polizza di responsabilità civile che i proprietari di un autoveicolo devono…
Sicuramente avrete sentito parlare della fine del Mondo in termini di città più a Sud,…
Reduce da un enorme successo agli Oscar, Oppenheimer si è portato casa diverse statuette, tra…
Organizzare una cerimonia di matrimonio tradizionale, al giorno d’oggi, può rappresentare una vera e propria…