PostePay è una delle carte di pagamento più usate in Italia. Eppure non è immune dal rischio di furti e truffe da parte di malintenzionati.
La carta PostePay è nota per essere una delle carte prepagate più utilizzate su tutto il territorio nazionale. I suoi standard di sicurezza sono molto alti, ma non è del tutto immune a furti e truffe. Ecco come un malintenzionato potrebbe rubare tutti i soldi che avete sulla PostePay.
Il servizio PostePay di Poste Italiane è estremamente diffuso in Italia. La sua diffusione è dovuta a diversi fattori. Il primo è la garanzia che un nome noto e notoriamente sicuro come Poste Italiane può offrire, ma non è solo questo. La carta PostePay offre una serie di servizi e collegamenti con altri servizi Poste Italiane molto vantaggioso per un consumatore che intende mettersi totalmente nelle mani dell’azienda. Nonostante queste garanzie e questi servizi, tuttavia, ci sono sempre dei modi per cui qualcuno potrebbe fregare il possessore della carta e rubare tutti i soldi al suo interno.
Una buona cosa della carta PostePay è che, essendo ricaricabile, è possibile immettere all’interno solo una limitata quantità di denaro necessaria per le nostre spese. Nel peggiore dei casi i ladri potrebbero non rubare tutto il contenuto di un conto corrente, ma solo quanto all’interno di una carta prepagata. Tuttavia è bene sapere quali sono i metodi che utilizzano ladri e truffatori per avere accesso ai nostri soldi, in modo da tenerli il più al sicuro possibile. I servizi di sicurezza di Poste Italiane, infatti, possono fare ben poco se a cadere in trappola sono i clienti stessi.
Phishing, hacking e cloning, i tre metodi di furto sulle carte di pagamento
Le tecniche di furto di denaro digitale avvengono in parti uguali possono essere estese a tutti i tipi di carta di pagamento. L’unico motivo per cui le carte PostePay sono più colpite è dovuto al fatto che statisticamente sono molte di più sul territorio. In primis c’è la tecnica della clonazione della carta, ovvero un sistema che permette ai ladri di copiare le specifiche della carta e crearne una falsa che funzioni con i nostri dati.
La clonazione può avvenire tramite un dispositivo chiamato skimmer, che viene inserito negli sportelli bancomat, nei Pos dei negozi o di professionisti. Quando la carta viene inserita nell’apposito scomparto per un’operazione, lo skimmer copia la sua banda magnetica, come se fosse la sua impronta digitale. Il ladro può così creare una nuova carta che potrà ora utilizzare come se fosse la vostra.
Furti da fonte digitale
Il phishing è forse il metodo di truffa online più diffuso. Si tratta di una tecnica per cui il truffatore invia alla vittima un messaggio o una email esca, che possa essere la vincita di un premio, la comunicazione da un’azienda, o una falsa emergenza. In ogni caso l’obiettivo è fare in modo che la vittima clicchi sul link allegato. Questo porterà a una tra due possibilità: un form online in cui si richiede l’inserimento di dati personali, o un virus che infetta il dispositivo della vittima permettendo al truffatore di spiarne ogni attività. Una volta che il truffatore avrà le credenziali di accesso all’account online della banca della vittima, potrà utilizzarlo per fare operazioni a suo nome.
Meno diffuso, anche perché molto più difficile da mettere in pratica, è il metodo dello hackeraggio. Questo metodo prevede che il ladro si inserisca manualmente nel sistema di Poste Italiane per poter accedere ai dati dei clienti. Questo metodo, benché devastante, se condotto con successo, non è né diffuso né efficace, visti i molti sistemi di sicurezza che vengono utilizzati da Poste Italiane per prevenire questi attacchi.