La stretta sul Superbonus è servita proprio a finanziare il prossimo aumento di tutte le pensioni. Ecco come funziona.
Il tema delle pensioni è un tema importante, ma oggi sono tanti i pensionati che vivono con cifre veramente basse e che hanno bisogno di un aiuto. Il governo ha dichiarato che con la chiusura della cessione del credito e dello sconto in fattura lo Stato ha risparmiato abbastanza soldi per mettere in sicurezza le casse dell’INPS.
Infatti Giorgia Meloni ha spiegato proprio che grazie ai soldi risparmiati sul superbonus, le casse dello stato sono in sicurezza e quindi si può fare la riforma delle pensioni e la riforma fiscale. Se non si fossero risparmiati i soldi su cessione del credito e sconto in fattura, tanto la riforma delle pensioni che quella fiscale sarebbero state a rischio.
Tante polemiche ma quei soldi servivano per fisco e pensioni
Le polemiche sullo stop ai bonus edilizi sono state sono tremende. Ma proprio grazie a questo stop il governo Meloni avrà a disposizione 30 miliardi che serviranno per la riforma fiscale per le pensioni. Giorgia Meloni ha detto che il superbonus è costato circa €2000 ad ogni famiglia, per cui il governo ha deciso che il Superbonus potrà essere fruito soltanto come sconto fiscale e non più nelle comode forme della cessione del credito e dello sconto in fattura. Ma vediamo che cosa succede per i pensionati. La riforma delle pensioni dovrebbe partire al più presto possibile. Infatti per quanto riguarda le donne c’è la possibilità di uno sconto di quattro mesi per ogni figlio. Fino a un massimo di 12 mesi. Questo sconto potrà permettere di andare in pensione a 66 anni invece che a 67.
Le novità sulle pensioni e gli aumenti
Ma una novità riguarda anche i giovani. Infatti per i contributivi puri c’è la possibilità di estendere il diritto all’integrazione al minimo proprio per chi andrà in pensione con un assegno di importo troppo basso. Infatti oggi i giovani sanno benissimo che percepiranno una pensione tremendamente bassa e proprio per questo diventa fondamentale questa integrazione al minimo estesa a tutti perché altrimenti tanti potrebbero non percepire proprio la pensione.
Ma il discorso più importante e più dedicato è l’abbandono della legge Fornero e quindi la flessibilità per tutti. Infatti i sindacati stanno chiedendo proprio di uscire dal lavoro a 62 anni oppure con 41 anni di contributi versati.
Aumento delle pensioni tramite la riforma fiscale
Ma grazie alla riforma fiscale ci sarà anche un aumento delle pensioni. Infatti per chi percepisce un reddito entro i 15.000 euro ci sarà l’aliquota del 23%, quindi uguale a quella di oggi.
Ma il vantaggio sarà proprio per i redditi tra i 15.000 e i €50.000 perché ci sarà un’unica aliquota del 27% e questo consentirà proprio ai pensionati in questa fascia di reddito di avere più soldi sul cedolino della pensione. Quindi in questa fascia arriva l’aumento sul cedolino e già nei prossimi mesi sarà operativo.