Vediamo perché chi ha presentato subito l’ISEE viene penalizzato fortemente sull’Assegno Unico. Polemiche sull’INPS.
L’assegno unico è attualmente l’unico aiuto per le famiglie che abbiano dei figli. In realtà c’è anche il bonus asilo che arriva ad erogare fino a € 3000 all’anno ma vale soltanto per le famiglie con i bambini fino a tre anni e quindi l’assegno unico è l’unica forma di aiuto che accompagna i figli dal settimo mese di gestazione fino ai 21 anni di età.
L’assegno unico è stato introdotto dal governo Draghi proprio eliminando tutti i vari bonus per i figli che c’erano prima. Tuttavia sull’assegno unico arriva una stangata e questo è veramente paradossale proprio perché invece il governo Meloni aveva promesso aumenti dell’assegno unico ma vediamo che cosa sta succedendo.
Aumenti per pochi ma calcoli che penalizzano
Effettivamente gli aumenti dell’assegno unico quest’anno dovrebbero esserci ma dovrebbero esserci soltanto per delle categorie molto più limitate rispetto a quanto si credeva. Infatti alcune famiglie avranno l’assegno unico aumentato del 50%, ma si tratta di casi molto particolari. Invece per quanto riguarda le altre famiglie ci sarà una situazione di taglio dell’assegno unico. Parliamo di uno svantaggio che è assolutamente il caso di approfondire. Infatti l’assegno unico che viene pagato a gennaio e a febbraio viene calcolato in base all’Isee del 2022.
Confusione e problemi per i primi mesi dell’anno
Quindi sostanzialmente tutte quelle famiglie che hanno rinnovato l’ISEE nel 2023 stanno attendendo di capire le modalità di calcolo che non sono per nulla chiare. In sostanza ci sono utenti che si stanno lamentando di aver ricevuto l’assegno unico di febbraio 2022 calcolato sull’Isee già del 2023. In sostanza potrebbe essere che alcune famiglie siano state favorite. Infatti quei nuclei familiari che hanno un ISEE del 2023 più basso rispetto all’Isee del 2022 potrebbero essere stati svantaggiati. Ad ogni modo l’INPS ha sottolineato che vuole fare chiarezza su questa situazione. Infatti nei mesi di gennaio febbraio e marzo non è ancora chiaro se l’ISEE che sarà applicato dall’istituto di Pasquale Tridico sarà quello vecchio o quello nuovo.
Chiarimenti INPS
Quindi chiaramente una famiglia che abbia l’ISEE del 2023 più basso rispetto a quello del 2022 spera proprio che venga utilizzato l’ISEE del nuovo anno. Al contrario una famiglia che abbia l’ISEE del 2023 più elevato rispetto a quello dell’anno precedente spera che ad essere utilizzato sia quello dell’anno scorso. Tuttavia le procedure di calcolo utilizzate dall’INPS non sono chiare e sembrano aver regolato situazioni simili in modi diversi e quindi staremo a vedere i successivi chiarimenti.
Teoricamente da marzo dovrebbero arrivare gli aumenti e dovrebbero arrivare anche i conguagli per i mesi di gennaio e febbraio. Ma che succede se l’ISEE del nuovo anno è più alto e quindi l’assegno si abbassa nel 2023? Molte famiglie stanno lamentando calcoli incomprensibili e si attendono chiarimenti