Ecco cosa sostituisce RdC. Il Ministro Calderone svela le novità per i sussidi a chi ha più bisogno ed arriva il nuovo strumento.
La fine del Reddito di Cittadinanza sta rappresentando un vero e proprio dramma per tantissime famiglie italiane. Infatti un numero enorme di famiglie in Italia specialmente al sud va avanti solamente grazie al reddito grillino.
Da quando è arrivata al potere Giorgia Meloni il reddito di cittadinanza è stato fortemente ridotto nel 2023 e sarà completamente abolito nel 2024. Tuttavia il governo sta mettendo a punto delle misure alternative che possono in qualche modo sostituire il prezioso reddito di cittadinanza.
Aiuti fondamentali per chi ha più bisogno
Il tessuto sociale Italiano è letteralmente strappato in due. Accanto a famiglie benestanti che vivono serenamente ci sono tantissime famiglie che non hanno nemmeno i mezzi minimi per andare avanti e per queste famiglie spesso sfruttate da datori di lavoro che offrono paghe da fame, il reddito di cittadinanza era una vera e propria salvezza. Tuttavia adesso arrivano i primi chiarimenti su cosa succederà dopo la fine del reddito di cittadinanza. Dopo il reddito di cittadinanza dovrebbe arrivare il reddito di inclusione. È stata la stessa compagine governativa a parlare di reddito di inclusione oppure anche di reddito di solidarietà. Ma la paura tra chi percepisce il reddito di cittadinanza diventa sempre più forte.
Cosa comunica il governo
Infatti la ministra Calderone in questi giorni ha sottolineato che i controlli dell’INPS saranno sempre più serrati a danno di chi percepisce il reddito di cittadinanza e i vari furbetti saranno duramente puniti.
La ministra del lavoro e poi andata a sottolineare che ci saranno politiche attive di accompagnamento al lavoro più rispondenti alle esigenze di mercato. Ma in passato si era molto parlato del reddito di inclusione come sostituto del reddito di cittadinanza. Il reddito di inclusione dovrebbe proprio favorire le famiglie più numerose.
Più generoso con chi ha più figli
Quindi il reddito di inclusione dovrebbe sostanzialmente durare meno rispetto al reddito di cittadinanza e favorire anche quelle famiglie più numerose o comunque con più figli. Ma il perno della riforma del reddito di cittadinanza saranno sicuramente i centri per l’impiego. Infatti i centri per l’impiego saranno chiamati ad aiutare chi è disoccupato a trovarsi un nuovo lavoro anche grazie a percorsi di formazione che possano concretamente inserire il disoccupato a contatto con il mondo del lavoro.
Non è ancora chiaro come funzioneranno questi percorsi e quanti posti di lavoro si potranno concretamente ottenere con questi percorsi formativi.
I dubbi sui percorsi formativi
Chi è più polemico nei confronti del governo sta arrivando a sostenere proprio che i percorsi formativi in realtà non sono molto diversi dai navigator e vale a dire si tratta di strumenti che alla fine non riusciranno a mettere in contatto il lavoratore con il mondo del lavoro e che quindi senza reddito di cittadinanza i problemi saranno tanti. La speranza è che il reddito di inclusione arrivi veramente e che possa essere un degno sostituto del reddito di cittadinanza perché le concrete possibilità di lavoro grazie a questi percorsi molto probabilmente saranno veramente scarse.