Arrivano cifre ricche grazie ad acconto ed anticipo TFR 2023. Ma sono molto diversi e scopri quanto puoi ricevere.
Vedremo in questo articolo che cos’è l’acconto sul TFR e quali sono le normative aggiornate per poter avere questo aiuto economico. Molti non sanno che il datore di lavoro e il dipendente possono mettersi d’accordo per liquidare il TFR in più rate e non doverlo erogare per forza in un’unica maxirata alla fine del rapporto di lavoro.
Il trattamento di fine rapporto è una parte della retribuzione che viene pagata soltanto al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Il TFR aumenta di valore ogni mese proprio grazie agli accantonamenti.
Come funzionano questi due strumenti
Oltre agli altri accantonamenti presi dallo stipendio c’è la rivalutazione del fondo TFR fatta il 31 dicembre di ogni anno sulla base di un aliquota del 1,5%, che poi viene ulteriormente aumentata in base all’inflazione segnalata da l’Istat. Ma il TFR può essere anche corrisposto in più rate al posto che essere corrisposto in un’unica soluzione. Quindi il TFR di norma viene pagato alla fine del rapporto di lavoro, ma durante la vita lavorativa ci potrebbero anche essere due o più anticipi. L’acconto del TFR rappresenta proprio una quota del TFR stesso che per vari motivi viene anticipato ad un momento precedente alla fine del rapporto di lavoro.
Sono misure a disposizione del lavoratore
Quindi a differenza dell’anticipo TFR, l’acconto sul tfr è ammesso solamente nel caso in cui il rapporto di lavoro si sia interrotto. Quindi l’accordo sarà possibile solo in particolarissimi casi. Infatti l’acconto è possibile quando c’è il licenziamento ma anche quando ci sono le dimissioni o ancora nella scadenza del rapporto a tempo determinato. Quindi l’acconto sul tfr è possibile soltanto quando sia cessato il rapporto di lavoro. Al contrario quando il dipendente lavora ancora normalmente all’interno dell’azienda c’è la possibilità dell’anticipo. L’anticipo è proprio stabilito dall’articolo 2120 del codice civile.
Requisiti precisi per averlo
Se il lavoratore ha almeno otto anni di servizio presso il medesimo datore di lavoro c’è la possibilità di chiedere un anticipazione del TFR. Ma attenzione perché oltre al paletto degli otto anni di lavoro sempre presso lo stesso datore di lavoro c’è anche l’ulteriore limite che il TFR non deve essere superiore al 70% del valore corrente accantonato. L’azienda deve soddisfare la richiesta dell’anticipazione del TFR ma entro il limite del 10% degli aventi titolo.
Tra l’altro la richiesta dell’anticipazione del TFR deve essere giustificata da spese sanitarie e interventi straordinari oppure dall’acquisto della prima casa per se stessi o per i propri figli documentato con atto notarile. Ma ci possono essere anche condizioni più favorevole al lavoratore per l’anticipo del TFR, però queste condizioni devono essere previste dai contratti collettivi nazionali territoriali o aziendali oppure dai patti individuali.
Come si riceve concretamente
Quando si richiede questo anticipo del TFR l’azienda elaborerà mensilmente delle buste paga con i vari acconti. Ogni rata di acconto del TFR sarà assoggettata alle trattenute fiscali come IRPEF tassazione separata. L’importo trattenuto in busta paga sarà versato dall’azienda proprio con il solito modello F24.