Arriva una data più comoda per la stretta su cessione del credito e sconto in fattura. Vediamo la novità dal Parlamento.
La questione del superbonus è assolutamente scottante perché il governo ha messo un durissimo stop su cessione del credito e sconto in fattura. Con il decreto legge 16 febbraio 2023 entrato in vigore il 17 febbraio, il governo ha tagliato in modo spaventoso il superbonus bloccando la cessione del credito e lo sconto in fattura.
Quindi per chi richiede il super bonus sarà possibile soltanto utilizzare le detrazioni fiscali, ma per tante famiglie le detrazioni fiscali servono a poco o nulla e senza la cessione del credito e lo sconto in fattura tutto si blocca. Lo sconto in fattura non è altro che uno sconto su quello che si deve versare all’impresa.
Come funziona lo stop tremendo del Governo
Ma la stessa impresa recuperava questo sconto come credito d’imposta. Quindi la famiglia godeva di un forte sconto sulla cifra da dare all’impresa edile e l’impresa edile recuperava questo sconto dal punto di vista fiscale. Invece la cessione del credito era proprio nient’altro che un accordo tra la famiglia che aveva richiesto i lavori e il cessionario. La cessione del credito e lo sconto in fattura sono stati largamente utilizzati dalle famiglie e dalle imprese e questo ha rilanciato il settore edile. Tuttavia lo stop imposto dal governo è veramente durissimo. Con la nuova disciplina infatti entro il 16 febbraio sarà necessario aver presentato la richiesta di titolo abilitativo. Oppure è necessario che i lavori siano già iniziati.
Divieto di acquisto dei crediti
Ma il governo non si è fermato qui perché ha anche previsto un vero e proprio divieto di acquisto dei crediti da parte delle pubbliche amministrazioni. Infatti alcune amministrazioni locali per cercare di sbloccare la situazione dei crediti incagliati li stavano acquistando ma il governo ha detto di no. Ma non è escluso che il decreto del governo possa essere modificato. Infatti questo decreto potrebbe essere ammorbidito in parlamento.
Questa è una speranza di tanti perché se il decreto venisse alleggerito in parlamento ecco che le cose potrebbero cambiare.
La proroga al 31 marzo
Ma secondo DLA Piper il governo dovrebbe assolutamente concedere una finestra di tolleranza fino al 31 marzo. Infatti se almeno nell’ambito della conversione in legge non si concedesse un po’ di tolleranza fino al 31 marzo tantissime famiglie e tantissime imprese potrebbero trovarsi nei guai.
Questa finestra di tolleranza potrebbe arrivare dal Parlamento ma non è chiaro se il governo potrebbe essere disposto a concederla. Quindi una soluzione nell’immediato potrebbe essere quella di spostare dal 17 febbraio alla fine di marzo la data entro quale avere cilas e delibera di condominio. Sarebbe una piccola boccata di ossigeno che però potrebbe essere utile in tantissimi contesti che oggi non sanno come uscire da questo pantano.