I pagamenti sono uno degli argomenti più discussi negli ultimi anni. Andiamo a scoprire quando pagare con carta e quando con la prepagata.
Le vie degli acquisti sono a dir poco infinite, ma spesso il problema sorge proprio al momento del pagamento. In un’era dove si sta spingendo sempre di più per i pagamenti con carta a tutti sorge il dubbio su quando pagare con la prepagata e quando prediligere il contante. Oggi andremo a vedere la guida per non sbagliare più: è infallibile.
Oramai tutti sanno che gli strumenti di pagamento servono per trasferire del denaro tra due parti. Sono diversi i modi di classificarli, ma il tutto può essere suddiviso semplicemente in due grandi sottoinsiemi contante da una parte e poi tutto il resto. Negli ultimi anni abbiamo visto un utilizzo sempre maggiore delle carte pre-pagate. Specie in Italia, infatti, queste sono state uno strumento da utilizzare contro l’evasione fiscale.
Pagare con la carta non è sempre il modo più conveniente. Infatti esistono delle situazioni in cui le banconote ci possono tornare utili. Oggi quindi andremo a vedere le differenza tra i due tipi di pagamento, ma soprattutto scopriremo quando è conveniente utilizzare la nostro carta prepagata e quando è meglio usare le banconote che abbiamo nel portafoglio, con una guida veloce ed utilissima.
Partiamo subito dall’uso del contante, ricordando che la recente Legge di Bilancio 2023 ha stabilito che dal 1° gennaio 2023 il tetto massimo per i pagamenti in contanti è di 5.000 euro. Le banconote ancora oggi rendono fisico e oggettivo il concetto stesso di “vincolo di bilancio”, cioè rende concreto quanti soldi ho a disposizione per fare acquisti. Vedendoli e toccandoli, quindi, riusciamo a capire quanti soldi possiamo spendere in una giornata.
Le banconote vedendole riescono anche a tenere in ordine le nostre finanze. Queste sono anche un passpartout universale ossia sono universalmente accettati. Infine tutelano la privacy e non espongono il venditore al rischio di credito visto che il pagamento è contestuale all’acquisto.
Il secondo metodo di pagamento sono le carte, prepagate e di credito. Le prime si distinguono dalle altre visto che non sono collegate a nessun c/c ma a un circuito di pagamento a differenza delle seconde. Mentre per quanto riguarda i costi, le prepagate hanno costi inferiori rispetto a quelle di credito. Su quest’ultime grava infatti il canone annuo. La differenza sostanziale però sta negli effetti concreti che i due strumenti producono sulle tasche del titolare. Nella prepagata prima si carica il cash e poi lo si spende. L’altra concede invece un credito.
Infine troviamo il pagamento con bancomat. Nei casi in cui si vuole pagare con moneta elettronica e non si dispone di una prepagata questo è il metodo più utile. Questo sistema di pagamento preleva direttamente dal c/c e dopo pochi minuti dalla strisciata del Bancomat (o carta di debito) la spesa è visibile sul conto. Con questo metodo di pagamento abbiamo maggiore contezza della disponibilità di spesa che disponiamo, visto che l’aggiornamento del vincolo di bilancio è più dinamico e veritiero rispetto alla carta di credito.
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