Arrivano critiche sullâassegno unico da parte dellâUnione Europea. Con le nuove regole arriva anche una sanzione sullâItalia.
Dopo un anno dallâintroduzione dellâassegno unico per i figli, lâItalia riceve lâammonizione da parte dellâUnione Europea. La misura è stata severamente bocciata dai vertici di Bruxelles, e il Governo dovrĂ intervenire con delle modifiche.
LâEuropa ha aspettato ben un anno prima di intervenire sullâassegno unico per i figli a carico, scombussolando totalmente non solo i piani del Governo italiano, ma anche delle famiglie che beneficiano del sussidio. A quanto sembra, da Bruxelles è arrivata unâammonizione contro la misura di sostegno alle famiglie. Secondo lâUnione, la misura non sarebbe conforme alle norme comunitarie e per questo deve essere cambiata. Il problema, secondo Bruxelles, starebbe nei requisiti di accesso al bonus. Alcuni di questi sono stati ritenuti discriminatori contro alcuni possibili percettori dellâassegno. Nel mirino anche il reddito di cittadinanza, reo di avere lo stesso problema di discriminazione per una voce molto specifica tra i requisiti necessari.
Lâassegno unico per i figli a carico è stato introdotto nel 2022 come metodo per aiutare le famiglie con figli da mantenere. La misura andava a sostituire nellâutilizzo una serie di bonus preesistenti che coprivano ognuno una fascia dâetĂ del pargolo, ma rendevano la burocrazia attorno ai bonus per la famiglia troppo complessa. Con lâassegno unico si è riunito tutti i bonus sotto un unico ombrello di un assegno mensile che viene corrisposto a tutte le famiglie con figli minorenni o fino a 21 anni se in particolari condizioni. La misura non è sottoposta a nessun vincolo di reddito, ogni famiglia residente in Italia da almeno 2 anni con figli minorenni può richiederla.
LâUnione Europea si è espresso contro lâassegno unico e il reddito di cittadinanza per una singola voce presente in entrambi i regolamenti delle due misure: il requisito di residenza in Italia. Il requisito di residenza è necessario in entrambe le misure. Per lâassegno unico occorre essere residente in Italia da almeno 2 anni, mentre per il reddito di cittadinanza câè la necessitĂ di residenza nel nostro da almeno 10 anni.
Entrambi questi requisiti, secondo Bruxelles, andrebbero contro i principi di libera circolazione dei lavoratori dellâUnione Europea, che dalla sua fondazione è uno dei principi fondamentali su cui lâUnione di basa. La Commissione Europea ha quindi avviato una procedura di infrazione contro i due sussidi. Questo, secondo i regolamenti europei, significa che lo Stato membro, in questo caso lâItalia, ha tempo 2 mesi per porre rimedio al problema riscontrato, pena una sanzione da parte della Commissione.
Seguendo quanto richiesto dallâEuropa, il Governo deve ora presentare un nuovo testo sia per il reddito di cittadinanza che per lâassegno unico, che risolva questa problematica. Il tempo per poter fare questo cambiamento è assai ristretto, soprattutto per i lunghi tempi tecnici che una modifica di questo tipo impone, dovendo passare attraverso tutti i passaggi burocratici necessari e attraverso la discussione in Parlamento.
Questo ulteriore inghippo non farĂ affatto piacere al Governo, specie pensando che include il reddito di cittadinanza, misura notoriamente inviso allâesecutivo.
Sempre di corsa? Ti capisco, ma ho un trucco che può aiutarti a liberare tempo…
La pressione fiscale in Italia è uno degli argomenti piĂš discussi e sentiti sia da…
Lâassicurazione auto è una polizza di responsabilitĂ civile che i proprietari di un autoveicolo devono…
Sicuramente avrete sentito parlare della fine del Mondo in termini di cittĂ piĂš a Sud,…
Reduce da un enorme successo agli Oscar, Oppenheimer si è portato casa diverse statuette, tra…
Organizzare una cerimonia di matrimonio tradizionale, al giorno dâoggi, può rappresentare una vera e propria…