L’Assegno Unico è una misura di sostegno che aiuta moltissime famiglie italiane, ma purtroppo alcune dovranno restituire una somma.
Un aiuto economico fondamentale per i tantissimi italiani in difficoltà. L’Assegno Unico è la misura di sostegno economico più importante mai fatta e ora però alcuni cittadini dovranno restituire i soldi all’INPS. Oltre il danno, la beffa.
Una vera beffa per tantissimi italiani che avevano ricevuto in modo legale i soldi fino ad ora. A partire dal mese di ottobre 2022 in tanti hanno percepito l’assegno Unico con una riduzione, ma non è finita qui. In molti dovranno restituire all’INPS dei soldi che avevano percepito fino ad ora. Per quale motivo si è generata una situazione del genere?
A partire dal mese di ottobre è cambiato tutto per chi ha diritto all’Assegno Unico. L’agevolazione, partita da marzo 2023 per opera del governo di Mario Draghi e confermata successivamente da quello di Giorgia Meloni, ha permesso alle famiglie italiane di fare fronte al caro vita, all’aumento dei prezzi e delle bollette.
Assegno unico: chi dovrà restituire i soldi
Arriva però una brutta notizia per alcuni cittadini che dovranno restituire somme fino a 210 euro. L’INPS, procedendo con la verifica delle somme accordate fino al mese di ottobre, si è resa conto che qualcosa non andava. Si tratta di un cavillo burocratico che però costerà caro a quale he famiglia.
Secondo la legge, l’assegno unico spetta alle famiglie con figli fino a 21 anni, oppure disabili senza limite d’età. Le somme, in base all’ISEE, vanno da 50 a 175 euro a figlio. La misura viene erogata a partire dal settimo mese di gravidanza, ma in alcuni casi si arriva a percepire anche 210 euro a figlio. Il motivo è presto detto: è prevista una somma extra pari a 30 euro massimi a figlio per le famiglie in cui entrambi i genitori percepiscono reddito da lavoro. E proprio qui la beffa. Siccome si parla di “entrambi i genitori”, nelle famiglie con un solo genitore quindi non c’è questa opzione. L’errore, fatto dai CAF e dall’INPS, purtroppo si ripercuoterà proprio su questi nuclei familiari.
L’INPS, facendo due conti, ha deciso di riconoscere la maggiorazione esclusivamente ai nuclei familiari dove sono presenti entrambi i genitori quindi le famiglie monogenitoriali dovranno restituire la maggiorazione di 30 euro per le 7 mensilità già percepite. In questo caso per ogni figlio dovranno dare 210 euro. Il rimborso dovrebbe avvenire in modo automatico attraverso trattenute dalle mensilità dell’Assegno Unico.