La questione del pignoramento dei conti correnti affligge molti utenti, ci sono tuttavia delle precisazioni per alcuni conti che non sono violabili e attaccabili in alcun modo.
Coloro che hanno un debito o un credito sospeso da saldare sanno che il primo passo per i creditori è riscuotere i beni personali, questo vuol dire appellarsi all’immobile, all’auto e al conto corrente che sono i primi su cui si riversa l’attenzione.
La legge tutela comunque i cittadini, e per questo pone dei limiti precisi su ciò che può essere preso da terzi e ciò che invece non può essere toccato, questo vale per l’abitazione, i beni personali e anche il conto corrente. Vediamo cosa dice laleggepertutti.it
Avere un debito non vuol dire automaticamente doverlo saldare con i conti in banca, infatti le direttive in materia sono molto precise e articolate e anche per i creditori la situazione è più complessa di un semplice prelievo del bene.
Il creditore mediante alcuni strumenti come l’Anagrafe tributaria può conoscere, con apposita autorizzazione del tribunale, la situazione finanziaria del soggetto e quindi i suoi possedimenti. Senza nullaosta del giudice, nessuno può sapere quanti soldi ha in banca un’altra persona. Consultando l’archivio si conoscono i rapporti bancari del debitore e dove si trovano i soldi, tuttavia non potrà comunque essere rivelato a quanto ammonta il possedimento.
Pertanto il pignoramento in realtà avviene sempre alla cieca, quando un creditore deve ottenere una somma non sa se effettivamente questa è disponibile, potrebbe trattarsi di una persona che ha 10 conti correnti ma sono tutti vuoti. La prima cosa da chiarire è che i conti correnti in rosso non si possono attaccare, quindi non ci si può rivalere sul conto con plafond perché l’azione esecutiva in questo caso viene bloccata.
Il limite più importante però, rispettivamente al conto corrente, riguarda la provenienza dei soldi in esso contenuti. Pur essendoci fondi disponibili, non vuol dire che siano automaticamente prelevabili. Soldi che derivano da pensioni di invalidità, assegno di accompagnamento, rendita dell’assicurazione sulla vita non si possono in alcun modo attaccare.
Ci sono poi una serie di limiti ulteriori che rendono impignorabili alcuni conti: quando il conto è cointestato o c’è la comunione dei beni, in questo caso si può toccare solo la parte che spetta alla persona quindi se si è in due si avrà accesso al 50%, se si è in tre al 33% e così via; conto su cui le somme non superano il triplo dell’assegno sociale quindi nei casi in cui il soggetto debitore sia un pensionato o un lavoratore non si potranno toccare soldi se la somma che è disposta sul conto è inferiore ai 1500 euro; tutte le somme che sono state versate successivamente all’atto di pignoramento possono essere aggredite solo fino ad un quinto dell’importo.
Questi limiti fanno comprendere come il debitore comunque sia tutelato e che non sia possibile per il creditore prelevare tutto quanto dovuto, poiché ci sono dei limiti precisi sulle somme e sulle modalità che passano sempre per vie legali.
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