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Pensioni: a marzo arriva il maxi assegno INPS | Cifre (grosse) e novità sul cedolino

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Samanta Airoldi

Ottime novità in arrivo sul fronte delle pensioni. A marzo novità sul cedolino, arriva un maxi assegno INPS: cifre grosse.

In un momento storico difficile, dove si cerca a tutti i costi di risparmiare e avere bonus di aiuti, arriva una bella notizia, ma non riguarderà tutti i pensionati.

Pensioni, gli aumenti di marzo
Rivalutazione delle pensioni a marzo – (foto Ansa)- Ilovetrading

Ottime notizie ma non per tutti. Nel mese di marzo 2023 verrà infatti pagata la rivalutazione della pensione rispetto all’inflazione e saranno corrisposti anche gli arretrati dei mesi scorsi. Un assegno più ricco, quindi, ma solo per alcuni. Chi saranno i fortunati? L’Inps ha spiegato che chi ha un reddito da pensione superiore a 2.101,52 euro – pari cioè a quattro volte il trattamento minimo – a marzo riceverà la rivalutazione piena al 100% della pensione rispetto all’inflazione, sulla base delle percentuali inserite nella legge di bilancio. Inoltre, verranno anche pagati gli arretrati delle rivalutazioni delle pensioni relativi ai mesi di gennaio e febbraio. Ecco le percentuali di rivalutazione nel dettaglio.

Chi ha un reddito da pensione fino a quattro volte il minimo ha già ricevuto l’assegno maggiorato del 7,3% a partire da gennaio. Chi ha un reddito tra le quattro e le cinque volte il minimo, invece, lo vedrà rivalutato dell’85% del 7,3%, ovvero del 6,205%. Chi può contare su un reddito da pensione tra le cinque e le sei volte il trattamento minimo – quindi da 2.626,91 a 3.152,28 euro – riceverà solo il 53% dell’inflazione: pari, cioè, a una rivalutazione del 3,869%. In pratica le percentuali di rivalutazione scendono all’aumentare dell’importo della pensione fino ad arrivare al 32% di rivalutazione per chi ha assegni pensionistici superiori a dieci volte il minimo, cioè 5.253,81 euro al mese con il recupero rispetto all’aumento dei prezzi del 2,336%.

Ecco chi resta escluso

Ricapitolando, la rivalutazione delle pensioni sarà la seguente:

  • 85% per le pensioni pari o inferiori a 5 volte il minimo tra 2.101,52 e 2.625 euro;
  • 53% per le pensioni pari o inferiori a 6 volte il minimo tra 2.626 e 3.152 euro;
  • 47% per le pensioni pari o inferiori a 8 volte il minimo tra 3.153 e 4.203 euro;
  • 37% per le pensioni pari o inferiori a 10 volte il minimo tra 4.204 e 5.253 euro;
  • 32% per le pensioni superiori a 10 volte il minimo oltre 5.254 euro.
Rivalutazione delle PENSIONI a marzo
Gli aumenti delle pensioni a marzo non riguarderà tutti/ Ilovetrading

Come detto, però, la rivalutazione delle pensioni non riguarderà tutti, non tutti vedranno il cospicuo aumento dell’assegno pensionistico a marzo. Come accade per ogni “beneficio”, anche in questo caso ci saranno degli esclusi. E la lista non è poi così breve.

Restano, infatti, escluse le prestazioni a carico delle assicurazioni facoltative – Vobis, Iobis, Vmp e Imp – pensioni a carico del Fondo clero ed ex Enpao – Cl e Vost – indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale. Queste vengono perequate singolarmente. Sono escluse da questa perequazione anche le prestazioni a carattere assistenziale – As, Ps e Invciv – e le pensioni che usufruiscono dei benefici previsti per le vittime di atti di terrorismo e delle stragi di tale matrice, che vengono rivalutate singolarmente e con criteri propri.

Sono escluse dalla perequazione, anche le prestazioni di accompagnamento alla pensione come l’Ape social, che non vengono rivalutate per tutta la loro durata. L’Inps, inoltre, ricorda che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2022 è determinata in misura pari a +7,3% dal 1° gennaio 2023, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo.

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