L’Inps ha proclamato una variazione importante sull’Assegno Unico dedicata ai genitori. Ma non sarà per tutti, ecco a chi spetta.
L’Assegno Unico è nato per aiutare le famiglie in difficoltà che abbiano uno o più figli a carico finché questi compiono 21 anni. Ci sono dei requisiti da rispettare, ma ultimamente qualcosa sta cambiando. Ecco chi può usufruire dell’incremento stabilito dall’Inps e con quali modalità.
Le famiglie italiane sono sempre più tartassate, rincari e aumenti delle bollette sono all’ordine del giorno. Loro si arrangiano come possono cercando di fare economia, magari facendo la spesa nei discount, ma la vita non è facile. Purtroppo finire sotto la soglia della povertà è più facile di quanto sembri. La perdita del lavoro, una malattia grave possono fare precipitare un nucleo famigliare nell’emergenza. Questo è ancora più drammatico quando ci sono dei bambini.
Ci sono poi anche situazioni più tragiche, ma ad ogni modo il governo ha intenzione di continuare a sostenere le persone che faticano ad arrivare alla fine del mese e hanno dei bambini piccoli. Di recente si è parlato di un innalzamento della somma da elargire a chi ne ha bisogno. Si tratta di genitori che si trovano in una situazione particolare e che meritano maggior attenzione da parte dello Stato. Ecco chi ne ha diritto e come.
Assegno Unico: 30 Euro in più ma solo per alcuni genitori, ecco quali
Risale al 17 febbraio scorso una comunicazione da parte dell’Inps riguardante l‘Assegno Unico e universale per i figli a carico nella situazione in cui ci siano nuclei vedovili. In questo caso l’aiuto previsto subisce una maggiorazione di 30 Euro mensili per ogni figlio, i genitori però devono essere detentori di un reddito da lavoro nell’anno in cui hanno presentato la domanda e uno di questi è venuto meno.
Ecco come si calcola la somma elargita:
- il massimo contributo va alle famiglie con un ISEE pari o inferiore a 15 mila Euro
- si riduce quando l’ISEE è superiore a 15 mila Euro
- si azzera per ISEE superiore a 40 mila Euro
Se la famiglia è composta da un solo genitore non si può ottenere l’aumento perché questa misura è riservata ai nuclei vedovili e viene assegnata d’ufficio. Per quanto riguarda le domande presentate dal 1 gennaio 2022 l’aumento sarà attribuito fino a febbraio 2023. Tutto questo perché Inps e Ministero del Lavoro hanno ritenuto le famiglie con un genitore vedovo più fragili. Questo sussidio permetterà a diverse persone di tirare un sospiro di sollievo e ai loro figli di avere qualche possibilità in più.