Tesla è nella bufera. Elon Musk sottovaluta il problema, ma ciò che sta accadendo mette a rischio tutti
Non è affatto un buon momento per Elon Musk. Distratto dal suo nuovo “giocattolo”, Twitter, il magnate sta trascurando Tesla. E i risultati si vedono, la casa automobilistica rischia di essere travolta dalle imperfezioni trovate sulle vetture. Ecco cosa sta succedendo.
Forbes ha incoronato, nello scorso anno, Elon Musk come uomo più ricco al mondo. Impossibile tratteggiare una personalità così complessa, così controversa. E impossibile definire quale sia il vero core business del magnate dalle varie nazionalità.
Sappiamo bene, infatti, che, negli ultimi mesi, ha acquisito (non senza polemiche e beghe giudiziarie) la maggioranza della proprietà di Twitter, da sempre il suo social network preferito. E sappiamo bene quanto sia forte il suo interesse per le missioni spaziali. Inoltre, è stato un precursore nello sviluppo e nell’utilizzo di nuove forme di ricchezza, come i bitcoin e le criptovalute.
Ma noi lo abbiamo conosciuto, ormai da molti anni, come capo di Tesla, la casa automobilistica che realizza autovetture elettriche, molto innovative e molto costose. Ma proprio il brand dell’automotive adesso rischia il crack. Da più parti vengono segnalati i gravi rischi che porta guidare una di queste vetture. Ecco cosa sta succedendo.
Da tempo, infatti, le autorità di controllo hanno messo nel mirino le autovetture Tesla. Questo, soprattutto, dopo diversi incidenti, che hanno portato a numerosi feriti e anche a una vittima.
Al centro degli accertamenti, in particolare, il sistema di autopilot installato da diversi modelli di Tesla. Si tratta, sostanzialmente, di un meccanismo di guida autonoma, di pilota automatico, che, però, non è affatto infallibile. Anzi. L’utilizzo poi scriteriato (per non dire criminale) di molti automobilisti e utenti ha fatto il resto in questi anni.
E così, proprio recentemente, Tesla si è vista costretta a ritirare ben 360mila autovetture, tra i modelli di maggiore impatto sul mercato. Un danno di immagine, ma ovviamente, un danno anche economico. E non sembra essere finita qui. Anzi.
Fanno tanto discutere, infatti, le parole di ex CEO di Tesla, Martin Eberhard, poi cacciato da Musk, con i soliti metodi da despota e padre padrone. Musk si è, di fatto, appropriato della paternità della nascita di Tesla. Ma il vero cervello era forse Eberhard, che ora ricorda come, agli albori, nessuno avesse pensato a questo tipo di tecnologia che, come abbiamo visto, può creare pericoli seri. E il giudizio di Eberhard è tranciante: “È un errore pensare a una macchina come un software, tipo iPhone o altro. Può diventare molto pericoloso”.
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