La classifica degli stipendi divisa per le province italiane vede in vetta una città in particolare: c’era da aspettarselo.
La situazione stipendi italiana è vergognosa rispetto a tutto il resto dell’Europa, siamo in fondo alla lista, e il problema è più che evidente. Troppo bassi rispetto al costo della vita, in Italia si vive bene perché c’è il culto della buona cucina, c’è l’arte, e paesaggi mozzafiato, per il resto la situazione economica è davvero preoccupante e il Covid ha dato il suo contributo per completare l’opera.
Il 30% della popolazione italiana ha uno stipendio più basso di 900 euro al mese, e la media si aggira tra i 15mila euro all’anno, eppure il latte è salito quasi a 3 euro, la pasta supera l’euro. I costi dei treni, degli aerei, tutto è triplicato, ma gli stipendi rimangono gli stessi. Si aggiungono i lunghi ed infiniti stage per gli studenti, e l’impossibilità di uscire dal nucleo familiare prima dei 30 anni. In questi giorni è stato pubblicato lo studio in merito agli stipendi degli italiani divisi per città e zone.
L’Italia infatti soffre ancora la divisione nord e sud, si parla di paese unito ma è come se una vera unificazione non c’è mai stata realmente. Il sud continua ad essere molto arretrato, con una differenza abissale tra i due poli: Sicilia e Lombardia. Quest’ultima detiene la maggior parte del Pil procapite dell’intero paese, e no, la colpa non è del sud, ma delle scarse politiche di industrializzazione e sviluppo stanziate a tutela di quelle zone.
La città italiana con gli stipendi più alti e il gap incolmabile tra nord e sud
Milano è la città con gli stipendi più alti in assoluto di tutta Italia, del resto non c’è da stupirsi se gli affitti per un bilocale fuori mano arrivano anche a 1500 euro. 30.464 euro all’anno è la media degli stipendi milanesi, ma il costo della vita è molto più alto rispetto a tante altre città, per non parlare della vita improntata sul lavoro e sul far carriera.
Ciò che fa di Milano la prima città per stipendi, quindi, non è solo il fatto stesso di guadagnare e spendere di più, ma proprio il modo di vivere, sul come improntare la vita quotidiana. A Milano lo stipendio e il lavoro sono i due argomenti principali su cui far ruotare la propria vita, si pensi invece al meridione, e alla scala di valori inversa di quelle zone. Non c’è un giudizio giusto, sono i due antipodi, e rappresentano la più grande problematica italiana: il forte divario nord e sud.
A Milano si guadagna tanto ma si spende tutto: dal primo posto scende all’ultimo della lista
Medaglia d’argento (secondo posto) per la Provincia Autonoma di Bolzano con 18.942,08 euro, comunque in netto distacco dalla pima posizione. Medaglia di bronzo (terzo posto) per Bologna, con 18.628,65 euro all’anno. Seguono poi la città di Parma (quarto posto) con 18.175,33 euro e quella di Roma (quinto posto) con 17.774,30 euro.
Nelle ultime cinque posizioni, con gli stipendi più bassi, invece, ci sono Pavia con 5.673,98 euro che probabilmente soffre la concorrenza di Milano, Enna con 5.557,75 euro, Agrigento con 5.337,89 euro, Viterbo con 4.062,25 euro e Rieti (all’ultimo posto) con 3.317,55 euro.
A Milano, è vero, lo stipendio medio per un lavoratore dipendente è pari a 30.464 euro, molto più alto rispetto alla media nazionale. Tuttavia, se stilassimo la classifica delle Province con il reddito disponibile più elevato al netto del reddito da lavoro dipendente, la città di Milano scenderebbe all’ultimo posto, con 3.131 euro a testa.
