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Stop a benzina e diesel: cosa accadrà in Europa (e a noi)

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Samanta Airoldi

Nessuna tregua da parte del Parlamento europeo che impone lo stop a benzina e diesel. I motori termici saranno fuori commercio dal 2035.

La stretta non riguarderà soltanto le auto ad uso privato ma anche tir e mezzi di trasporto.

Stop benzina e diesel dal 2035
L’ Europa dice stop a benzina e diesel – Ilovetrading

L’ Unione europea prosegue sempre più spedita verso la transizione ecologica. Dopo le abitazioni sarà la volta dei veicoli a benzina e diesel che smetteranno di essere venduti a partire dal 2035. Nel contempo, la Commissione europea ha presentato  nuovi obiettivi ambientali, questa volta relativi al veicoli pesanti. Il testo legislativo è stato approvato dall’assemblea parlamentare con 340 voti a favore, 279 voti contrari e 21 astensioni. Nei fatti, dal 2035 in poi saranno fuori mercato le auto nuove a benzina o diesel, così come i veicoli cosiddetti ibridi. La strada è spianata per le macchine elettriche. La proposta di regolamento era stata presentata nel luglio del 2021. Parlamento e Consiglio avevano trovato una difficile intesa nell’ottobre scorso. Spetta ora al Consiglio dare il suo accordo definitivo, atteso nelle prossime settimane senza sorprese. “Abbiamo raggiunto un accordo storico, che riconcilia l’automobile e il clima, due fratelli nemici“- ha affermato l’eurodeputata verde francese Karima Delli, presidente della commissione Trasporti.

Obiettivo zero emissioni

L’intesa è un tassello del programma Fit for 55 e deve servire all’Unione europea per raggiungere entro il 2030 una riduzione delle emissioni nocive del 55%, rispetto ai dati del 1990. Il testo prevede anche una riduzione delle emissioni nocive delle auto nuove del 55% e delle camionette del 5o%, entro il 2030.

Stop benzina e diesel dal 2035
Riguarderà anche i mezzi del pubblico trasporto – Ilovetrading

L’accordo tra le parti ha sortito un emendamento che protegge i piccoli produttori di auto sportive. Si apre, dunque, la porta ai nuovi carburanti sintetici e ai motori Ibridi ricaricabili e che non inquinano.  La politica ambientalista della Ue ha  ormai spiccato il volo e si prefigge obiettivi sempre più ambiziosi:  ridurre le emissioni nocive dei veicoli pesanti: del 45% entro  2030, del 65% entro il 2035 e del 90% entro il 2040, rispetto ai dati del 2019.

Nel contempo, Bruxelles vuole che dal 2030 in poi tutti gli autobus circolanti nelle città europee siano a zero-emissioni. Unica eccezione i camion per i quali non è ancora stata indicata una scadenza precisa. E questo ha generato un certo malcontento: “La mancata indicazione di una scadenza definitiva per I camion inquinanti è una pavida concessione all’industria e una pessima notizia per il clima“-  ha osservato Andrea Boraschi, Responsabile Veicoli Puliti di Transport e Environment Italia. La proposta legislativa riguarda i camion di peso superiore alle 5 tonnellate e gli autobus di lunga distanza con un peso superiore alle 7,5 tonnellate. Attualmente la legislazione comunitaria, introdotta nel 2019, riguarda solo i camion pesanti.

Esenti dai nuovi obiettivi ecologici dell’Unione europea saranno i veicoli particolari: quelli usati nelle miniere, nell’agricoltura e nell’industria forestiera, quelli utilizzati dalle Forze armate e dalle Forze dell’ordine, quelli impiegati dalle ambulanze e, infine, i camion preposti alla raccolta dei rifiuti. I danni economici per un certo settore industriale non mancheranno ma – dice L’Europa- ce lo chiede l’ambiente. Come sempre in nome dell’ambiente l’Unione europea ci chiede di trasformare le nostre abitazioni in case ecologiche. E se questo entra in conflitto con il patrimonio storico e artistico del nostro paese, pazienza.

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