Zelensky è uscito dalla sua martoriata Ucraina per incontrare i grandi d’Europa e fare il punto della situazione sulla guerra. L’Italia dov’è?
All’incontro di Parigi c’è una sedia vuota. C’è il presidente dell’Ucraina Zelensky e al suo fianco il presidente francese Macron con il cancelliere tedesco Scholz. L’Italia di Giorgia Meloni non c’è. Perché?
Volodymyr Zelensky è a Parigi. Si guarda attorno e come un professore di Liceo inizia a fare l’appello. Francia…Presente, risponde il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron…Germania…Presente, risponde il cancelliere tedesco, Olaf Scholz… Italia…Assente. L’appello è quindi terminato con un doloroso vuoto. L’Italia non c’è. Come mai? Il presidente ucraino è uscito dal suo paese per andare a Londra ad incontrare, e ringraziare, l’alleato europeo più forte e determinato nella guerra dell’Ucraina contro l’invasore russo. L’incontro con il premier britannico Sunak assume una particolare valenza in questo momento dove il conflitto potrebbe toccare il suo punto più alto, e tragico, rappresentato da una nuova offensiva dell’esercito russo in concomitanza del primo anniversario della guerra. Poi di corsa a Parigi per un incontro a tre con Macron e Scholz.
Un incontro che, all’origine, doveva vedere come protagonisti soltanto i presidenti di Ucraina e Francia. Il presidente francese ha però voluto coinvolgere direttamente anche il cancelliere tedesco quasi a voler ulteriormente rafforzare quell’intesa franco-tedesca che il 22 gennaio scorso è stata affermata con decisione dopo un periodo, non breve, di incomprensioni. Insieme, Francia e Germania, unite più che mai al fianco dell’Ucraina. Che però adesso alza la posta sul tavolo, chiedendo i Jet. La premier Giorgia Meloni non era presente ai colloqui trilaterali. Per lei soltanto un bilaterale con il presidente dell’Ucraina a margine del Consiglio dell’Unione europea. Già al suo arrivo in terra belga, il nostro capo del governo ha voluto esprimere il suo giudizio sul mini vertice organizzato da Macron. Basta una parola: “Inopportuna” per giudicare la scelta del presidente francese.
L’ultima volta che Volodymyr Zelensky, Emmanuel Macron ed Olaf Scholz si sono incontrati era nel giugno scorso. In quell’occasione vi era anche l’Italia, rappresentata dal suo premier, Mario Draghi. Quel viaggio in treno, in direzione Kiev, non era soltanto simbolico. E’ stato infatti il capo del governo italiano a far sì che il cancelliere tedesco accettasse l’idea di un’Ucraina all’interno dell’Unione europea. Sembra passata un’eternità e in questi otto mesi qualcosa deve essere pur accaduto se l’Italia non è stata coinvolta.
La fase che sta attraversando la guerra tra Russia e Ucraina in questo momento è delicatissima. Se Macron apre addirittura all’eventualità di fornire all’Ucraina aerei da combattimento, Scholz cerca di mordere il freno. Non vuole, infatti, oltrepassare la linea rossa che potrebbe rappresentare un’escalation non più controllabile del conflitto. La Germania ha deciso l’invio dei suoi carri armati Leopard, ma tanto oltre non vuole andare. A Bruxelles si parlerà anche, e soprattutto, di questo. Di armi, di strategie da seguire insieme, aiutando si l’Ucraina ma senza “irritare” la Russia.
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