Arriva la vera riforma delle pensioni e le agevolazioni sono a tutti i livelli. Vediamo le tante forti novità.
La riforma delle pensioni fornisce sempre nuovi dettagli e continua ad evolversi perché oggi le cose cambiano proprio per i pensionati. Infatti le novità sul mondo delle pensioni non mancano e i vantaggi più grossi saranno sull’età delle donne e sull’integrazione al minimo per i più giovani.
Ma cerchiamo di vedere quali innovazioni ci sono ma anche quali bonus sono previsti per i più anziani. Emergono tanti nuovi dettagli sulla riforma delle pensioni che sta preparando il governo meloni proprio per superare la legge Fornero. Ma ancora ci vuole tempo perché il governo trovi il necessario accordo con i sindacati.
Tante novità
Quindi le misure messe a punto alla fine del 2022 sono assolutamente temporanee e limitate ma ben presto arriveranno le nuove misure pensionistiche che si annunciano come molto interessanti. In particolare l’ultimo incontro con i sindacati è stato focalizzato proprio sui vantaggi per le donne e per i giovani. In generale ci dovrebbe essere una grossa flessibilità che dovrebbe consentire di superare l’odiata legge Fornero. I problemi più grossi che oggi il governo deve affrontare sono quelli relativi alle lavoratrici donne che sono ampiamente penalizzate dalla nuova opzione donna.
Aiutare i giovani
Inoltre i nuovi chiarimenti arrivano anche per i contributivi puri cioè per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il primo gennaio 1996 e che oggi rischiano di trovarsi con un assegno bassissimo. Le novità riguardano dei bonus che permettono di andare in pensione con qualche mese o anno di anticipo e poi si comincia a parlare anche di riscatti gratuiti e di integrazione al minimo proprio per chi ha l’assegno più basso. Per quanto riguarda le pensioni delle donne, il nuovo progetto riguarda uno sconto di quattro mesi per ogni figlio. Quindi per ogni figlio che si è fatto si potrà andare in pensione quattro mesi prima. Ma questo bonus oggi vale solamente per le donne che abbiano il contributivo.
Tutti in pensione a prescindere dal montante
Estenderlo come vorrebbe il governo avrebbe un costo da 700 milioni di euro all’anno. Tuttavia se si estendesse questo sconto di quattro mesi per ogni figlio, al posto di andare in pensione a 67 anni le donne potrebbero andare in pensione già a 66 anni. Ma una novità particolarmente importante è la pensione per i più giovani.
Infatti ricordiamo che oggi per la pensione di vecchiaia bisogna aver compiuto 67 anni di età e avere 20 anni di contributi. Ma il problema più grosso è che l’assegno pensionistico non deve essere inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale. Quindi nel 2023 la pensione non deve essere più bassa di 754,90 euro oppure non si potrà richiedere.
Non conterà più l’assegno maturato
Ma la nuova svolta pensata dal governo Meloni è quella di permettere a tutti di andare in pensione a 67 anni di età e con 20 anni di contributi a prescindere dall’assegno maturato. Questa sarebbe davvero una bella rivoluzione perché oggi tanti non riescono ad andare in pensione. Oggi per chi ha almeno una parte di pensione calcolata con il retributivo c’è un sistema che garantisce un minimo di pensione.
Ecco che cos’è è la pensione di garanzia. La pensione di garanzia sarebbe una grossissima novità che andrebbe a tutelare quei giovani che domani rischiano di andare in pensione con un assegno troppo basso. Quindi sostanzialmente un minimo di pensione sarebbe garantito a tutti quelli che arrivano a 65 anni di età e 20 anni di contributi a prescindere dall’assegno. Ma si torna a parlare anche di riscatto fino a tre anni di studio dopo la maggiore età a prescindere dal conseguimento della laurea e quindi si tratta di vere e proprie innovazioni profondamente interessanti.