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Ucraina, Giorgia Meloni ha un piano sulle armi. E va a Kiev per comunicarlo a Zelensky

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Samanta Airoldi

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha le idee ormai chiare su come muoversi nei confronti dell’Ucraina. 

Giorgia Meloni sta lavorando  ad una conferenza per la ricostruzione e sembra essere pronta ad aprire sui caccia italiani a Kiev.

Giorgia Meloni in Ucraina svolta armi
Giorgia Meloni ha un piano sulle armi – Ilovetrading

Ci sarebbe un numero già vagliato  dai vertici dell’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni: cinque. Tanti potrebbero essere i caccia militari che Roma invierà in futuro a Kiev. Ma a patto di non essere i primi della lista dei contributori.  Mentre la Gran Bretagna spinge a fare un passo più deciso e decisivo nella direzione di Zelensky, l’apertura italiana arriverà già nelle prossime ore, quando il premier Giorgia Meloni incontrerà il presidente  ucraino Volodymyr Zelensky e la stampa nella capitale ucraina. Non sarà l’Italia a mettersi alla testa della battaglia per inviare i caccia a Kiev, per diverse ragioni. In primis perché all’interno della Maggioranza non manca chi strizza ancora l’occhio a  Vladimir Putin. In seconda battuta perché l’Esecutivo è consapevole dei dubbi diffusi nell’opinione pubblica sulla prosecuzione del conflitto tra Russia e Ucraina. Nonostante tutto Meloni  non si opporrà se l’Occidente dovesse giungere a compiere questo passo.

Il sostegno dell’Italia all’Ucraina

Ma presa la decisione bisogna anche capire i tempi e i modi di esecuzione. Due sono i modi con cui Roma può favorire il processo di condivisione degli aerei militari con l’aviazione ucraina. La prima: non dirà no all’eventuale invio da parte del Regno Unito di una pattuglia di qualche decina di Typhoon già destinati alla dismissione nei prossimi due anni. Il Typhoon è prodotto da un consorzio del quale fanno parte Gran Bretagna, Spagna, Germania e Italia. Per la consegna a terzi, serve il consenso di tutti i partner e Roma non si opporrà. Ma c’è di più. Se altri Paesi dovessero davvero procedere con le prime spedizioni, allora l’Italia potrebbe accodarsi.

Escluso che conceda i propri Eurofighter, la punta di diamante della nostra aeronautica e il modello più avanzato mai realizzato in Europa. Difficile anche che dia via libera agli F-35. Semmai, il Governo Meloni si orienterà sugli Amx, realizzati da un consorzio composto da Italia e Brasile. Oppure sui Tornado.

Meloni caccia in Ucraina
Giorgia Meloni con il presidente ucraino Zelensky – Ilovetrading

Ovviamente l’invio dei caccia da parte dell’Europa dovrà essere preceduto da un adeguato addestramento dei piloti ucraini. Addestramento su cui gli alleati di Zelensky  dovranno investire nei prossimi mesi.

La ricostruzione post-bellica

Nel frattempo Giorgia Meloni ragiona anche su una mossa completamente diversa: giocare d’anticipo sulla ricostruzione post- bellica. Il premier sa bene che la corsa per la ricostruzione post-bellica è già partita. E sul ruolo preminente che giocheranno gli Stati Uniti in tale corsa nessuno dubita. In Europa, tuttavia, l’Italia si trova ad avere la Francia come principale antagonista.  Per bruciare sul tempo il presidente francese Emmanuel Macron, la leader di Fratelli d’Italia intende lanciare nelle prossime ore l’idea di una conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina. È uno degli argomenti di cui Meloni parlerà col presidente ucraino durante la sua visita. In questa chiave va letta la recente missione a Kiev del ministro per lo Sviluppo economico Adolfo Urso e del presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Focalizzarsi sul nodo della ricostruzione permette a Meloni anche di non crearsi nemici all’interno della sua stessa Maggioranza:  bilanciare il sostegno bellico con un’azione orientata al dopo-guerra, che accontenti Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, da sempre critici sul sostegno all’Ucraina. Meloni sfrutterà l’imminente visita a Kiev anche per rassicurare Zelensky sulla vicinanza del Governo italiano alla causa ucraina.

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