Assegno unico: c’è una novità importante riguardo alla maggiorazione proposta dall’INPS. Ecco quanto stabilisce la norma
Per l’assegno unico è in arrivo la rivalutazione dell’8,1% su importi e maggiorazioni. Da febbraio la quota minima è fissata a 54,1 euro e la massima a 189,2 euro. Aumentano relativamente anche le soglie ISEE e gli incrementi per madri under 21.
C’è qualche novità anche per le famiglie a doppio reddito, per gli assegni dal terzo figlio in poi e per i nuclei familiari in cui uno dei due genitori è venuto a mancare. Ovviamente c’è l’ISEE da rinnovare entro la fine del mese. E a quanto pare sono state inviate già sei milioni di DSU (dichiarazioni sostitutive uniche).
La maggiorazione dell’assegno unico per i figli a carico non riguarderà quindi solo i nuclei familiari in cui entrambi i genitori lavorano. La principale novità verte sulla possibilità di estendere l’assegno unico anche ai nuclei familiari in cui uno dei due genitori viene a mancare, per un anno dal decesso. Tale informazione è emersa qualche giorno fa da un messaggio pubblicato dall’INPS.
Secondo quanto stabilito dalla norma, nel caso in cui entrambi i genitori abbiano entrambi un reddito da lavoro, è prevista una maggiorazione per ciascun figlio minore pari a 30 euro mensili. L’importo spetta in generale in misura piena per un ISEE pari o inferiore a 15 mila euro. L’assegno, ovviamente, si riduce in modo graduale con l’aumentare dei livelli di ISEE e si annulla quando l’indice tocca i 40 mila euro. Dopo questa non spetta alcuna maggiorazione.
L’INPS erogherà d’ufficio il bonus al secondo percettore di reddito (cioè ai cosiddetti nuclei vedovili) “tenuto conto della loro maggiore fragilità, su conforme parere del Ministero del Lavoro“, si legge nella nota pubblicata dall’INPS.
Per beneficiare della maggiorazione, gli utenti interessati non sono tenuti ad adempiere ad alcun requisito ulteriore. I casi riguardano, però, soltanto i decessi del genitore lavoratore che si sono verificati nell’anno di competenza in cui è riconosciuto l’assegno. Quindi, per le domande di assegno unico presentate a decorrere dal primo gennaio 2022, la maggiorazione in esame dovrebbe essere applicata fino al mese di febbraio 2023. E poi cesserà di essere erogata a decorrere dalla rata di assegno per la mensilità di marzo 2023.
Tacito che tale prassi rimarrà valida anche per le future annualità di erogazione dell’assegno. Va poi aggiunto, come previsto dalla norma, che il decesso del genitore lavoratore nel corso dell’annualità di fruizione dell’assegno non comporta la perdita del bonus sino alla conclusione dell’annualità della prestazione stessa.
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