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Addio sconti fiscali per l’edilizia, ecco cosa succede a chi ha già avviato i lavori

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Claudia Manildo

Cosa cambia per le agevolazioni fiscali per l’edilizia nel 2023: addio agli sconti, ecco cosa succede a chi ha già avviato i lavori

Il governo, abolendo lo sconto in fattura e la cessione del credito per i nuovi cantieri, ha deciso di mettere fine alla possibilità di ristrutturare casa senza anticipare alcuna spesa. Ma tutto ciò che significa? E soprattutto, cosa cambierà rispetto agli anni precedenti?

novità bonus casa
Superbonus novità casa – ilovetrading.it

Facendo un passo indietro c’è da specificare che già dal periodo Covid, il governo aveva iniziato ad elaborare delle politiche per il risollevamento dell’economia andata in stop per troppi mesi. Da dove ripartire se non dal settore edilizio? I vari bonus edilizi sono stati infatti un grande successo: in questi anni chi viaggia ne ha notato l’efficienza, in ogni città sono presenti diversi stabili in ricostruzione, i cantieri sono aumentati di gran lunga rispetto agli anni scorsi.

Tutto ciò non solo ha aiutato il paese a riaccendere il motore ma è stato utile anche per i cittadini che altrimenti non avrebbero mai potuto fare nuovi investimenti, considerando che i risparmi erano stati spesi nel 2020 per sanare il blocco delle attività. Il superbonus 110%  permetteva fino all’anno scorso di chiedere uno sconto in fattura direttamente all’azienda edile che in questo modo apriva il cantiere anticipando le spese che avrebbe poi recuperato cedendo il credito fiscale. Da quest’anno a quanto pare il governo non ha inserito questo punto dell’agevolazione nella Legge di bilancio.

Cosa cambia nel concreto sugli sconti fiscali per l’edilizia

Per capire come cambieranno gli sconti relativi al Superbonus (abbassato da 110% al 90% nel 2023), basta un esempio concreto. Lo sconto in fattura sui lavori aveva permesso alle persone di anticipare il 90% delle spese, dovendo dare in acconto solo una minima somma. Ad oggi, invece, l’unico strumento di rimborso dei bonus fiscali sono tornate ad essere le detrazioni in dichiarazioni dei redditi.

Lavori di ristrutturazione
Lavori di ristrutturazione casa – ilovetrading.it

Cosa cambia? Che il proprietario dovrà anticipare tutte le spese di ristrutturazione di cui potrà poi recuperare il 90% attraverso le relative dichiarazioni dei redditi nel corso di dieci anni. I soldi, quindi, dovrà comunque averli per pagare i lavori, gli verranno restituiti nei 10 anni successivi.

È da attendersi dunque un forte rallentamento delle ristrutturazioni edilizie, che nell’ultimo anno avevano invece raggiunto un record storico impressionante. In questo senso, meno persone potranno permettersi i lavori perché non tutte le famiglie hanno i requisiti per richiedere un prestito così alto per anticipare il pagamento dei lavori.

Se prima era lo stato a pagare nel momento in cui si confermavano i lavori, ad oggi invece i soldi possono essere richiesti solo attraverso le dichiarazioni del redditi, recuperando l’intera somma, ma negli anni. Le eccezioni saranno coloro che invece hanno già iniziato i lavori; in questo caso, se prima del 17 febbraio 2023 era già stato firmato l’intero progetto, il metodo di cessione del contributo economico non varierà.

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