Non solo cattive notizie dall’Europa. Bruxelles ordina all’Italia di aumentare gli stipendi dei lavoratori. Andiamo a vedere di quanto.
Nonostante da Bruxelles arrivino quasi sempre cattive notizie, stavolta possiamo esultare. Ribadendo un punto già espresso in passato, l’UE chiede al Governo italiano di fare qualcosa per aumentare gli stipendi dei lavoratori.
Non è la prima volta che l’Unione Europea lamenta quanto bassi siano gli stipendi medi dei lavoratori italiani. Se rapportati a quanto guadagnano i lavoratori in altri paesi principali dell’Unione Europea come Francia o Germania, gli stipendi degli italiani non sembrano gran cosa. Considerando che l’Unione Europea intende portare ad uniformità economica tutta la zona Euro, la richiesta della Commissione Europea al Governo italiano di intervenire per aumentare gli stipendi dei lavoratori non arriva così inaspettata. La domanda che sorge adesso però é: gli stipendi aumenteranno davvero?
Quello che preoccupa maggiormente la Commissione Europea al momento sono gli effetti dell’inflazione alta. Nel 2023 il tasso in inflazione ha cominciato a scendere, dimostrando come le politiche monetarie della BCE abbiano avuto il loro effetto, ma la vittoria non è ancora in cassaforte. L’inflazione alta può ancora essere un grosso problema per i lavoratori e i loro stipendi, quindi, secondo l’Unione Europea, il Governo dovrebbe impegnarsi per aumentare gli stipendi dei lavoratori in Italia. questo è tuttavia qualcosa a cui il Governo di Giorgia Meloni sta già lavorando. I problema del basso potere d’acquisto a causa dell’inflazione è qualcosa che sta colpendo duramente gli italiani, assieme al caro bollette. Nonostante il calo dell’inflazione, che continuerà presumibilmente per tutto il 2023, gli stipendi italiani sono ancora troppo bassi.
Una misura in particolare che non è particolarmente piaciuta alla Commissione Europea è l’eliminazione del taglio delle accise sui carburanti. Lo sconto sul prezzo dei carburanti che per tutto il 2022 ha impedito a questo di salire oltre la soglia del sopportabile è stato fortemente ridotto una volta scattato il nuovo anno. La Commissione Europea non ha visto di buon occhio questa misura, preoccupata dal fatto che possa essere un problema per gli italiani e le loro finanze.
Dal canto sui, il Governo difende la scelta. Le misure economiche che sono state messe in atto nei primi 100 giorni di governo hanno avuto un costo molto alto, e in qualche modo lo Stato deve rientrare di questi soldi per poter pagare i servizi ai cittadini. Per questa ragione non si può fare a meno di alleggerire lo sconto delle accise sui carburanti.
Considerando che l’Italia sta già andando verso delle misure per l’aumento del salario dei lavoratori, che è uno dei principali punti del programma di Giorgia Meloni, la Commissione Europea sta intimando di velocizzare i tempi. In particolare spinge perché siano realizzati nel più breve tempo possibile i nuovi contratti collettivi, scaduti da ormai 3 anni e di cui si necessita più di ogni altra cosa. Questo sarebbe l’unico modo efficace perché i salari degli italiani aumentino e non si debba ricorrere ulteriormente a bonus una tantum come fatto in precedenza.
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