Ci sono importanti novità per quanto riguarda la richiesta delle cartelle esattoriali che è possibile rottamare. Ecco come funziona e la procedura per fare la domanda e capire quanto bisogna pagare.
Importanti aggiornamenti sono stati resi noti nelle ultime ore per tutti coloro che sono intenzionati a rottamare le proprie cartelle esattoriali.
Il relativo servizio web per poter effettuare la richiesta dell’elenco delle cartelle che è possibile rottamare è infatti stato avviato con una procedura piuttosto semplice ed agevole. Lo si trova accedendo sul sito dell’Agenzia di Riscossione ed in particolare nella propria area riservata: qui è presente il prospetto informativo riportante in maniera dettagliato tutte le cartelle e gli avvisi.
In alternativa è possibile utilizzare, in area pubblica, l’apposito form. Una volta ricevuto a mezzo email sarà dunque possibile avere un’idea precisa della propria situazione così da stabilire quali debiti fanno parte dell’ambito applicativo della Definizione agevolata introdotta dalla Legge n. 197/2022. E decidere su quali intervenire mediante la rottamazione, inserendoli cioè nella domanda di adesione che andrà presentata telematicamente.
Per portare a termine quest’ultima procedura ci sono però soltanto due mesi e mezzo di tempo in quanto la scadenza è stata fissata per il 30 aprile 2023. Ulteriore agevolazione per chi farà questa domanda sarà il non dover versare alcunché per la rata, in arrivo a fine febbraio, per la rottamazione ter.
Avrà invece la possibilità di versare il dovuto in un’unica soluzione oppure spalmarlo in un massimo di 18 rate nell’arco di cinque anni. Il servizio consente di rendere più semplice l’individuazione dei debiti che potranno essere inseriti nella domanda di adesione dal momento che il prospetto mostra sia l’elenco delle cartelle di pagamento che tutti gli avvisi di accertamento e di addebito, con relativo importo dovuto se si aderisce all’agevolazione.
Come anticipato è possibile richiedere in due modalità il Prospetto: la prima è in area riservata mediante le credenziali Spid, Cie oppure Carta Nazionale dei Servizi; l’altra è in area pubblica allegando la documentazione di riconoscimento al form da compilare in ogni sua parte. Nel primo caso verrà mostrata la schermata nella quale si segnala la conferma del fatto che la richiesta sia stata presa in carico ricevendo entro le 24 ore successive un’email. In essa è presente il link, valido cinque giorni, per scaricare il Prospetto; trascorso tale termine non sarà più possibile scaricarlo.
Nel secondo caso invece viene inviata una email contenente un link di convalida che andrà selezionato entro 72 ore; solo a questo punto verrà inviata una seconda email contenente la presa in carico della richiesta e, a seguire e solo nel caso in cui la documentazione di riconoscimento sia corretta, arriverà la terza e ultima mail con il collegamento al download del Prospetto. Infine un ultimo dettaglio: quelli indicati sono i debiti in riscossione dal 1 gennaio 2000 al 30 giugno 2022 e sul Prospetto non sono invece indicate né le spese per procedure esecutive già attivate né diritti di notifica e interessi previsti nell’eventualità del pagamento rateale.
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