Ecco cosa significa se tuo figlio ha cominciato a camminare troppo tardi o troppo presto: cosa devi sapere sulla sua crescita
I primi passi che un bambino compie sono anche i primi passi che un neogenitore muove. Se c’è un ruolo da rivestire al quale non siamo stati ‘istruiti’ è proprio quello dell’essere genitori.
Vestire questi panni è bellissimo quanto ahimè complicato. Ci carichiamo di sogni, di aspettative e vogliamo il meglio per quel bambino che ha cambiato completamente la nostra vita. La sua venuta al mondo determina la formazione di un nuovo nucleo e di nuove esperienze che a poco a poco compiamo.
Le prime fasi di vita di un bebè sono quelle più ‘semplici’ potremmo dire, perché richiedono la nostra attenzione certo ma il bambino si ritroverà nei primi mesi a trascorrere il suo tempo in una carrozzina o tra le nostre braccia. Qualche tempo dopo però ci ritroveremo a doverli rincorrere in giro per casa perché la loro sete di curiosità li porterà a sbirciare nei posti più stravaganti e sarà da quel momento in poi che non staranno più fermi.
Tuttavia, dobbiamo precisare una cosa: ogni bambino ha i suoi tempi e non è detto che un bambino che comincia a camminare prematuramente sia migliore di un bambino che muove i primi passi qualche tempo dopo. Ma, c’è un significato dietro questa ‘precocità’ o dietro questo possibile ‘rallentamento dei tempi’?
Cosa significa se il tuo bambino comincia a camminare troppo presto o troppo tardi
Tutto ciò che un bambino fa per la prima volta rappresenta per noi un nuovo inizio. Ogni cosa che apprende dal mondo che lo circonda è sempre stimolante per introdurlo a nuove attività che gli permettono di crescere e di comprendere il mondo. Muovere i primi passi rappresenta di fatti una grossa novità.
Per il bambino è il momento di andare in giro ad esplorare, mentre per un genitore è il momento di tenere gli occhi aperti! Man mano che i bambini crescono si comincia anche ad inserirsi in contesti nuovi che li vedono vicini ad altri bambini.
Ed è proprio lì che comincia a subentrare il fatidico ‘paragone’. Si comincia a fare a gara e ad elencare tutte le cose che il proprio bambino ha fatto per la prima volta. In quell’occasione, può capitare ahimè che un genitore possa avvertire un piccolo disagio perché magari il proprio bambino determinate cose non le ha ancora fatte, come ad esempio iniziare a camminare.
Ma cari mamma e papà, vogliamo rassicurarvi. Non c’è nulla che non vada! Solitamente è tra gli 8 ed i 18 mesi che un bambino comincia a muovere i primi passi. Inserito in un contesto che lo faccia sentire stimolato e non limitato. Nulla vieta che un bambino possa cominciare a camminare ad 8 mesi ma non è certamente un problema se lo fa a 18 mesi. Insomma, il mondo è bello perché è vario e non c’è bisogno di accelerare i tempi perché ogni bambino, muoverà i primi passi non appena si sentirà sicuro. Secondo i suoi tempi e non secondo quelli di altri.