Continuano a moltiplicarsi i casi di truffa telefonica a danno dei risparmiatori. In alcuni casi non è neanche facile risalire ai colpevoli.
Le truffe tramite telefono sono tra le più comuni e non sempre sono facili da evitare, soprattutto in alcune circostanze. Una storia molto particolare arriva da Viterbo e mostra come queste truffe siano molto difficili da evitare, e le banche non aiutano.
Occorre avere sempre l’occhio attento per riconoscere le truffe che possono arrivare tramite telefono. Queste sono spesso complicate da riconoscere, sia per quella che può essere poca attenzione a quello che è arrivato, sia per l’abilità dei truffatori nel mascherare i loro messaggi falsi da vere comunicazioni, magari urgenti. Le truffe telefoniche possono essere di vario tipo. Le truffe che partono da una chiamata sul cellulare sono ormai sempre più rare, mentre sono comunissime quelle che avvengono tramite messaggi SMS o Whatsapp e Email. Questi messaggi vengono spesso mascherati da comunicazioni ufficiali, magari da parte della propria banca o dall’INPS.
Una storia molto particolare è arrivata da Viterbo, dove, nel 2020, una cassiera di supermercato ha subito una truffa telefonica che l’ha lasciata completamente senza soldi. La vicenda si è sviluppata nel giro di pochi giorni, dal momento in cui la signora ha ricevuto un messaggio che receva come mittente il numero verde della propria banca. Il messaggio chiedeva di entrare nella app del cellulare per evitare che il conto corrente venisse sospeso. Il messaggio SMS conteneva un link con cui raggiungere l’area personale, link che la signora ha cliccato dando il via all’incubo.
Le truffe tramite messaggio, state sempre attenti
Il link si è rivelato una trappola. Dopo aver inserito le proprie credenziali nelle apposite barre, la signora ha ricevuto una telefonata, apparentemente da un dipendente della sua banca, che le ha dato tutte le indicazioni da seguire per non far bloccare il suo conto corrente. Alla fine alla signora è stato chiesto si disinstallare la app della banca e recarsi alla banca qualche giorno dopo.
Le preoccupazioni della vittima si sono materializzate quando allo sportello bancario è stata informata che il suo conto corrente fosse stato completamente svuotato. Dal suo conto sono partiti due bonifici bancari all’indirizzo di due uomini che la signora non aveva mai sentito nominare. I due bonifici le hanno portato via 3.000 euro dal conto, svuotandolo del tutto.
La banca ha riconosciuto un rimborso per via della truffa subita, ma la storia non è finita qui.
Perché è difficile beccare i truffatori
Sebbene la signora vittima della truffa abbia in seguito denunciato per truffa i due uomini beneficiari dei bonifici, la storia non è finita bene. La signora non si è voluta costituire parte civile e ha portato i due uomini a processo, durante il quale sono stati riconosciuti non colpevoli e assolti con formula piena. A quanto pare il numero verde utilizzato per la truffa era effettivamente quello della banca e non c’era alcun modo per poter risalire ai colpevoli. I due sono stati assolti per l’assoluta mancanza di prove a loro carico e il rimborso della vittima è stato revocato.