Il caos che si sta creando dopo la decisione del Governo di rivedere i bonus ristrutturazione: a tremare adesso sono i condomini
Superbonus, sconti e cessioni ancora senza via d’uscita: non si vede ancora la ripartenza dei bonus ristrutturazione.
Imprese edili e amministratori di condominio lombardi non hanno dubbi. Si fa portavoce di questo malcontento John Bertazzi: “Basta fare un giro per Milano per capire che siamo in un situazione che definire di stallo è un eufemismo. I cantieri aperti si possono contare sulle dita di una mano”. Comincia così il grido d’allarme del vicepresidente di Assimpredil Milano con delega al superbonus.
In effetti, percorrendo le linee dei tram che attraversano il capoluogo lombardo e ci si rende conto che i ponteggi in strada sono pochissimi. Una differenza visiva notevole, che conferma le statistiche rispetto agli anni precedenti quando era attivo anche il bonus facciate. Tanto è vero che Bertazzi aggiunge che a gennaio Intesa Sanpaolo ha erogato solo 3 milioni per il superbonus. In pratica l’equivalente dei lavori di un solo condominio.
Lavori a spese dei condomini
L’impresa di Bertazzi, CeI Group di Milano, è parte di Irene, una rete di 35 Pmi che in questi anni si è specializzata nei lavori con il superbonus. “Avremmo in pancia un portafoglio significativo di potenziali cantieri anche per il 2023 e 2024. Ma i lavori non partono perché le delibere dei condomini sono bloccate e le banche non acquistano i crediti. Finché durerà l’incertezza, rimarrà tutto fermo. Inutile immaginare una svolta che non c’è“.
Il secondo fronte aperto è quello dei lavori iniziati, soprattutto i grandi condomini, e bloccati dalla mancata progressione degli stati di avanzamento. Questo comporta un danno significativo alle Pmi – piccole e medie imprese – che hanno acquisito materiale e attrezzature rimaste inutilizzate. Le imprese grandi hanno struttura finanziaria per resistere, i piccoli potrebbero subire conseguenze drammatiche.
Sul fronte dei condomini la musica non è diversa. Leonardo Caruso, presidente dell’Anaci di Milano è perentorio: “Abbiamo finito con i bonus. Aziende disposte a fare lo sconto in fattura non ce ne sono – spiega Caruso – C’è troppa incertezza e le banche hanno chiuso i rubinetti”. Ormai gli amministratori di condominio consigliano ai clienti di avviare i lavori facendo leva solo sulle proprie risorse. Ma non tutti possono permettersi lavori di ristrutturazione a spese proprie specialmente in un periodo come questo in cui le bollette di luce e gas sono alle stelle. Secondo Caruso è necessario un cambio di mentalità: “Il superbonus è stato mal comunicato: i condomini si aspettavano di fare i lavori senza spendere un centesimo. Si sono drogati i prezzi e si è alimentata l’inflazione”. Per il futuro non bisogna attendersi cambi di rotta. Il presidente conclude precisando che se i gestori energetici faranno gli sconti in fattura si può fare qualche efficientamento energetico, ma la strada migliore per far ripartire il mercato in maniera lineare è la detrazione.