A quanto pare ci sono tantissime novità sulla pensione di reversibilità 2023, ma la nuova normativa si preannuncia come una vera e propria stangata per alcuni cittadini.
La questione legata al tema della pensione di reversibilità è spesso controversa. Come sappiamo, si tratta dell’aiuto in forma di sostegno economico, che viene riconosciuta a coloro che risultano superstiti di un defunto lavoratore o pensionato.
Scopriamo quali sono i casi specifici previsti in cui la pensione di reversibilità nel 2023 subirà delle variazioni.
Come saprete la pensione di reversibilità è quella prestazione economica che l’INPS versa per i familiari del pensionato deceduto. In base a quanto stabilità dalle leggi, attualmente la pensione di reversibilità può essere percepita dai beneficiari del soggetto defunto.
Pensione di reversibilità 2023, cosa prevede la legge
Si tratta del coniuge, anche separato, il coniuge separato che ha diritto ad assegno alimentare a carico del coniuge deceduto, o anche divorziato se gli spetta l’assegno di divorzio prima del decesso del coniuge a patto che non si sia risposato. Chiaramente spetta ai figli a qualsiasi titolo naturali, legittimi legittimati fino a 18 anni di età o studenti fino a 26 anni. Gli altri beneficiari sono i nipoti.
Se il deceduto non ha coniuge, né figli né nipoti, il sostegno va ai genitori se non hanno ancora compiuto 65 anni, e ai fratelli celibi e sorelle nubili. Questa scala gerarchica prevede anche una percentuale diversa per ciascun tipo di beneficiario, e l’importo corrisposto cambia in base alle specifiche condizioni economiche personali del familiare superstite beneficiario del trattamento. Scopriamo in base a cosa potrà aumentare o diminuire la pensione di reversibilità 2023.
Pensione di reversibilità 22023, ecco cosa cambia
L’articolo 1 comma 41 della legge numero 335 del 1995 stabilisce che la percentuale dell’assegno sia variabile e non fissa. Il criterio del legislatore è corrispondere di meno a chi ha un reddito maggiore. Quindi questo comporterà che anche per il 2023 la pensione di reversibilità 2023 sarà tanto più bassa quanto più è alto il reddito del beneficiario che ne ha diritto, e diminuirà del 25 % se il beneficiario ha redditi personali superiori a tre volte il trattamento minimo.
Dunque si abbasserà del 40% per chi ha un reddito che supera di 4 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti di ben 50% per chi ha un reddito di 5 volte maggiore rispetto al medesimo trattamento minimo annuo, dal momento che la soglia di reddito annua stabilita dall’Inps è di euro 20.107,62 euro. Per quest’anno solo chi ha un reddito fino a euro 21.985,86 riceverà l’assegno in misura piena.
Tuttavia è bene far presente che all’aumentare delle pensioni anche la pensione di reversibilità 2023 cambierà, per effetto della perequazione automatica.