La truffa dei QR Code aleggia nell’aria e sta creando forte allarme tra i clienti, poco tutelati ed esposti a qualsiasi attacco. Adesso con un click ti svuotano il conto.
La nostra società è altamente tecnologica. Si cerca ogni giorno di stare al passo con i tempi e il progresso agevola molto le attività quotidiane nonché le imprese tramite la messa a punto di applicazioni e sistemi sofisticati.
Uno sviluppo degno di nota è il QR Code, simile ad un codice a barre il cui download con il proprio smartphone permette di poter raggiungere le pagine web desiderate. In particolare il suo incremento si è rilevato durante l’emergenza pandemica, a seguito dell’allentamento delle restrizioni, quando si è concessa nuovamente l’apertura degli esercizi commerciali. Si pensi infatti ai ristoranti che hanno adottato tale sistema per scaricare il proprio menù, più facile e meno rischioso di quello alla carta.
Uno strumento tech che si è rivelato utilissimo per far fronte alle nuove misure. Solitamente impiegato per molteplici situazioni, ad esempio un concorso a premi o la consultazione di una tabella nutrizionale, altro non è che un insieme di dati criptati da decodificare attraverso un dispositivo. Purtroppo come qualsiasi innovazione nasconde le sue insidie e se da una parte contribuisce al progresso, dall’altra rischia di mettere in pericolo gli utenti, potenziali vittime di una nuova e pericolosa truffa.
Una nuova allerta per gli utenti poiché il QR Code diventa uno strumento per svuotare i conti correnti. Non è la prima volta che si annunciano questa tipologia di notizie poiché sovente anche i social sono coinvolti quando si tratta di aggirare i clienti. A proposito di questa nuova truffa imperante, come avviene?
La sicurezza informatica è costantemente a rischio a causa degli attacchi hacker che sviluppano quotidianamente malware o software tali da carpire dati personali e sensibili dei malcapitati. In questo frangente la rivoluzionaria frontiera della frode si chiama Qrshing, come illustrato da Adriano Bottazzi, esponente della ACFE Italy Chapter, una delle massime associazioni professionali nella Fraud Governance.
Infatti ormai i QR Code sono impiegati anche per effettuare pagamenti in un qualsiasi esercizio commerciale. A riguardo, al momento dell’acquisto, il truffatore modifica il codice affinché l’azione dell’utente possa deviare e così percepire i conti bancari della vittima nonché svuotare il conto: in pratica si intercettano le coordinate per essere riutilizzate senza l’autorizzazione del titolare.
Una piaga dilagante anche al di fuori del confine nazionale come ad esempio in Francia o in Cina, ove tali codici criptati costituiscono ormai il secondo metodo di pagamento più diffuso. Un rischio tangibile e concreto in quanto si pronostica un futuro particolarmente problematico: “rischiamo di essere invasi da QR Code maligni“, ha affermato Bottazzi, anche se rassicura che ad oggi i sistemi operativi delle banche italiane non sono ancora in pericolo, sperando che ciò non accada mai.
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