Aumento di 200 euro entro febbraio 2023 da utilizzare prima della fine dell’anno: chi sono i lavoratori che potranno beneficiarne.
Importante aiuto economico in arrivo per alcuni lavoratori dipendenti che vedranno ben 200 euro in più sul proprio stipendio entro la fine di febbraio. L’accordo tra la categoria in questione e i sindacati è stato siglato il 26 maggio del 2021 ed una recente nota conferma che i soldi saranno erogati non oltre il 28 di questo mese.
Stiamo parlando dell’accordo di rinnovo nazionale tra Unionmeccanica-Confapi e i sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil: “Entro la fine del mese di febbraio 2023 – ricorda la nota di Fiom-Cgil – l’azienda deve mettere effettivamente a disposizione dei lavoratori, strumenti di welfare del valore pari a 200 € da utilizzare entro il 31 dicembre 2023″. Ovviamente, anche in questo caso, è necessario rientrare in determinate fasce e possedere alcuni requisiti: vediamo quali.
Oltre all’aumento del 4% destinato ad alcuni dipendenti della Pubblica Amministrazione, saranno quindi anche i Metalmeccanici piccola Industria che lavorano per aziende che applicano il CCNL Unionmeccanica-Confapi ad avere diritto ad un incentivo della stessa cifra. La nota aggiunge tuttavia delle precisazioni che delineano con esattezza il quadro dei dipendenti che ne hanno diritto.
“Hanno diritto i lavoratori che hanno superato il periodo di prova, in forza al 1° gennaio 2023 o successivamente assunti entro il 31 dicembre”, si legge. Ciò vale sia in caso di contratto a tempo indeterminato sia in caso di contratto a tempo determinato. In questo caso, però, si parla di lavoratori che dal 1° gennaio al 31 dicembre hanno già accumulato almeno 3 mesi di anzianità di servizio, anche in modo discontinuo.
Il bonus non spetta invece ai lavoratori che nell’anno in corso sono in aspettativa non retribuita né indennizzata di servizio. La somma extra non è inoltre riproporzionabile per i lavoratori part-time e comprende solo eventuali spese fiscali o contributive che spettano all’azienda.
Ma quali saranno nello specifico gli strumenti di welfare messi a disposizione? È la stessa nota stampa a chiarirlo. Essa conclude infatti annunciando che attraverso un confronto tra l’azienda e la RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) sarà stabilita “una gamma di beni e servizi – tra cui i lavoratori potranno scegliere per spendere il voucher – considerando le esigenze delle lavoratrici, dei lavoratori e del rapporto con il territorio”.
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