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Capienza fiscale 730: capiamo come funziona e perchè è importante

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Riccardo Magliano

Capienza fiscale, una delle voci più importanti della dichiarazione dei redditi. Ecco come funziona e a cosa serve.

Una delle voci più misteriose della dichiarazione dei redditi modello 730 è senza dubbio la capienza fiscale. Come funziona e a cosa serve? Andiamo a scoprirlo vedendo come si calcola e quanto è importante per rimborsi e detrazioni.

Capienza fiscale 730: capiamo come funziona
capienza fiscale ecco come funziona –
Ilovetrading

Molti avranno visto questa voce quando hanno fatto la loro ultima dichiarazione dei redditi: capienza fiscale. Si tratta di una voce piuttosto importante nel modello 730, frutto di un elaborato calcolo e necessaria per avvedere a numerosi rimborsi e detrazioni fiscali. La capienza fiscale rappresenta un credito che risulta a favore del contribuente nella dichiarazione dei redditi. Essa rappresenta la capacità del contribuente di abbattere l’imposta sul reddito tramite detrazione IRPEF. Si presenta sulla dichiarazione dei redditi solo se l’importo delle tasse che si pagano risulta superiore alla somma da portare in detrazione.

Per il 2023 si devono pagare le tasse relative ai redditi prodotti nel 2020 e il modello di dichiarazione dei redditi 730 serve per recuperare le tasse già pagare in misura maggiore di quanto effettivamente dovuto, oppure per recuperare la parte di spese detraibili che si possono scaricare dal reddito, come previsto dalla legge. Il calcolo della capienza fiscale è necessario perché è ciò che determina un eventuale rimborso fiscale o un credito d’imposta. Le spese che si possono portare a detrazione per la capienza fiscale del modello 730 2023 devono essere quelle sostenute nello stesso anno a cui si riferisce la dichiarazione dei redditi. Quindi, per la dichiarazione dei redditi 2023 si fa riferimento alle spese sostenute nel 2020.

La capienza fiscale, ecco come si calcola

Perché occorre sapere come si calcola la capienza fiscale? Innanzi tutto per fare un doppio controllo rispetto a quanto risulta nei documenti. La capienza fiscale è segnalata come voce nella dichiarazione dei redditi, ma conoscere il metodo di calcolo è necessario per controllare che non siano stati fatti errori. Innanzi tutto si parte dell’imposta lorda dovuta, che risulta dalla dichiarazione dei redditi, per poi confrontarla con la data annuale da portare in detrazione.

Nel caso ci siano stati degli errori nel calcolo della capienza fiscale e il contribuente dovesse accorgersene facendo autonomamente questo calcolo, questo porterebbe a delle conseguenze. Innanzi tutto c’è la possibilità che il contribuente in questione riceva un rimborso dei costi più alto rispetto a prima, visto che è quanto gli sarebbe spettato fin dall’inizio. Un controllo importante per non perdere soldi.

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Un esempio pratico del funzionamento della capienza fiscale – Ilovetrading

Un esempio pratico del funzionamento della capienza fiscale

Prendiamo per esempio un contribuente che effettuato nel 2020 dei lavori di ristrutturazione per una spesa totale di 40.000 euro, potendo detrarre il 50% della spesa sostenuta grazie al bonus ristrutturazione. I 20.000 euro del rimborso verrebbero restituiti come detrazione IRPEF su 10 rate da 2.000 euro ciascuna. Se il contribuente paga 3.000 euro di IRPEF, è abbastanza capiente per poter ricevere la detrazione.

Se lo stesso contribuente avesse invece speso 150.000 euro per una ristrutturazione, il 50% della detrazione verrebbe restituita nelle stesse 10 rate, ma con un importo molto più alto pari a 4.800 euro. Questo perché il massimo di spesa sostenibile con il bonus ristrutturazione è 96.000 euro. In questo caso il contribuente non pagherebbe abbastanza tasse per potersi far detrarre quanto dovuto. Questo è ciò che si intende per non abbastanza capiente.

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