Dall’INPS arriva l’indennità che fa felici le mamme. Ecco come richiederla subito ed aggiungerla all’Assegno Unico.
Vediamo i nuovi aiuti concessi alle mamme. In Italia parlare di stato sociale significa qualche cosa di molto delicato. Infatti lo stato sociale è quello strumento pubblico che aiuta le famiglie a far fronte alle spese di tutti i giorni quando ci siano condizioni di difficoltà. E per le nuove mamme ci sono tante novità.
Come sappiamo in Italia ogni anno si fanno sempre meno figli perché semplicemente le giovani coppie non si fidano del futuro e preferiscono non mettere al mondo dei bambini visto che non hanno la sicurezza di poterli mantenere, tuttavia arrivano una serie di bonus e una serie di aiuti ma c’è anche la possibilità di richiedere un’indennità anticipata.
Indennità anticipata da chiedere all’INPS
Come sappiamo per i genitori c’è l’assegno unico universale e c’è anche il bonus asilo che può arrivare a valere fino a €3000. Ma il decreto legislativo numero 105 del 2022 ha introdotto proprio la possibilità di avere il congedo di paternità obbligatorio parentale e indennità di maternità per le lavoratrici autonome. Vediamo queste novità.
Le donne lavoratrici autonome potranno effettivamente beneficiare di questo notevole aiuto. In sostanza da oggi le mamme possono presentare domanda di indennità di maternità anticipata. Con il messaggio numero 572 del 2023 l’INPS ha comunicato le nuove procedure per presentare la domanda di indennità anticipata di maternità per gravidanza a rischio.
Come chiedere: le ultime comunicazioni INPS
Questa indennità riguarda proprio le lavoratrici autonome. Le domande possono riguardare anche dei periodi di tempo precedenti purché relativi ad una decorrenza dal 13 agosto 2022. Ma per avere l’indennità c’è bisogno della certificazione ASL e c’è bisogno anche della regolarità contributiva dello stesso periodo. La domanda telematica va presentata attraverso il sito dell’Inps accedendo con Spid oppure con carta d’identità elettronica. Nella domanda bisognerà inserire la data presunta del parto e anche eventualmente la data dell’interruzione della gravidanza. Ma le lavoratrici autonome non sono tenute a allegare anche il certificato di gravidanza perché questo certificato di gravidanza viene trasmesso telematicamente dal medico.
Il ruolo del medico: invio telematico
Quindi in realtà è proprio il medico connesso con il servizio sanitario nazionale che comunicherà all’INPS tutti i dati relativi alla gravidanza. Ma che cosa succede se il certificato del medico non arriva? Se non c’è il certificato del medico e allora basterà indicare la data presunta del parto.
Tuttavia se ci sono gravi casi di complicanze o persistenti forme morbose c’è la necessità della certificazione del medico. Infatti in questi casi solo la certificazione del medico può individuare il periodo indennizzabile. Ovviamente come dicevamo all’inizio ciò non toglie che per le mamme è sempre disponibile l’assegno unico universale e anche il bonus nido. Quest’anno poi l’assegno unico universale è stato potenziato del 50% ma soltanto per particolarissime categorie di genitori.