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L’Europa impone le case ecologiche: uno schiaffo al patrimonio artistico italiano

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Samanta Airoldi

Via libera dell’Unione europea alla svolta ecologica delle abitazioni. Per Lega e Fratelli d’Italia questo è uno schiaffo all’edilizia storica del nostro Paese.

Con 49 voti a favore, 18 contrari e 6 astenuti il primo passo verso le case green è stato compiuto.

L'Europa impone le case ecologiche - Ilovetrading
L’Europa impone le case ecologiche – Ilovetrading

La Commissione per l’Industria del Parlamento europeo ha dato il primo via libera alla discussa proposta di Direttiva Ue che punta ad aumentare l’efficienza energetica degli edifici che, secondo gli esperti del settore, oggi sarebbero responsabili del 35% delle emissioni di gas serra in Europa. Il testo prevede che gli immobili residenziali raggiungano una classe di prestazione energetica minima di tipo «E» entro il 1° gennaio 2030 e «D» entro il 2033, per abbattere le emissioni di gas a effetto serra. Non sono mancate tensioni e contrasti tra le forze politiche in campo.

Il testo approvato in commissione ha visto Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega votare compattamente contro. La Lega ha addirittura asserito che questa decisione è un vero e proprio schiaffo all’Italia, alla sua storia e alla sua architettura. Socialisti e democratici, Verdi e Sinistra tutti a favore. Diviso il gruppo dei Popolari con 13 a favore e cinque contrari. Il prossimo voto sarà quello dell’Assemblea plenaria a marzo. Poi sarà la volta del Trilogo, il negoziato tra Parlamento, Commissione e Consiglio per la versione finale da approvare. L’ipotesi è che questo negoziato, che vedrà anche l’ingresso degli Stati membri, possa portare a un ammorbidimento degli ambiziosi obiettivi iniziali. Significa che il testo definitivo potrebbe essere più soft e concedere più tempo agli Stati membri di adeguarsi alle direttive europee.

Le deroghe concesse

Intanto sono state introdotte deroghe ed eccezioni. Varranno per gli immobili storici e di particolare pregio architettonico. Inoltre è stata prevista una clausola che consente agli Stati membri di chiedere alla Commissione un ammorbidimento degli obiettivi per alcuni edifici residenziali individuati dal Paese membro, per ragioni di fattibilità tecnica degli interventi oppure per carenza di materiali o di manodopera.

L'Europa ci chiede case green
La svolta green sarebbe una batosta per l’Italia – Ilovetrading

Questo tipo di eccezione ha una portata molto ampia che per l’Italia può arrivare a una grossa fetta del patrimonio immobiliare interessato. Il nostro Paese guarda con timore alla novità delle case green: realizzare gli interventi per la conversione ecologica richiederebbe uno sforzo colossale. Secondo le stime dell’Enea, il 74% delle abitazioni italiane – vale a dire 11 milioni di edifici – presentano una classe energetica inferiore alla «D».

Non solo: la realtà italiana, in merito alle abitazioni  è profondamente diversa da quella di altri paesi come, ad esempio, la Germania. In Italia c’è- da sempre, per tradizione – la cultura della casa di proprietà: nel nostro paese  l’85% degli italiani è proprietario di almeno una casa. Spesso si tratta di abitazioni in palazzi storici che potrebbero subire un deturpamento architettonico e artistico con interventi di conversione come quelli che l’ Europa sta chiedendo. Senza contare il costo per la conversione di una normale casa in una casa green. In un momento in cui milioni di famiglie sono messe in ginocchio dall’aumento dei prezzi del cibo e delle bollette, i costi per la conversione economica dell’abitazione sarebbero una ulteriore pugnalata per molti. Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno già preannunciato che daranno battaglia.

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