Grande novità a breve: arriva il quoziente familiare che ti farà dire addio all’Isee: ecco i pro e i conto e come funziona
Con l’arrivo delle nuove regole e norme molti italiani dovranno cambiare alcune abitudini burocratiche che da qualche anno erano diventate la normalità. Potrebbe infatti entrare in vigore nuove regole che aumentano la possibilità di dire addio all’Isee.
Stiamo parlando del nuovo quoziente familiare che viene già utilizzato per alcune pratiche burocratiche e procedure essenziali al cittadino. Ma vediamo nel dettaglio in che cosa consiste questo metodo di calcolo innovativo e perché potrebbe farci dire presto addio al normale Isee. Ecco quali sono i pro e i contro e come funziona.
Quando parliamo del quoziente familiare intendiamo un metodo innovativo che corrisponde ad un indicatore che tiene in considerazione le dimensioni della famiglia e la sua situazione economica, in modo da determinare la capacità contributiva di quest’ultima. Recentemente, il quoziente familiare è stato proposto come alternativa all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), che attualmente viene utilizzato per valutare la situazione economica delle famiglie e per l’accesso a numerosi servizi pubblici.
Ma vediamo quali sono i pro e i contro del quoziente familiare e come funziona nel dettaglio. Secondo gli analisti, l’introduzione del quoziente familiare potrebbe portare sia vantaggi che svantaggi. Il primo punto di forza è relativo al fatto che il quoziente familiare potrebbe permettere alle famiglie numerose di pagare meno tasse, in quanto queste sarebbero ridotte in relazione all’aumento dei componenti di un nucleo familiare. Questo sarebbe certamente un vantaggio in quanto le famiglie più numerose potrebbero pagare meno tasse e accedere a numerosi incentivi.
Oltre ai vantaggi però, il quoziente familiare presenta anche dei contro. Per quelle famiglie composte da una sola persona o da una coppia senza figli, infatti, il quoziente familiare potrebbe risultare più svantaggioso rispetto all’ISEE. In questo caso, infatti, il reddito familiare sarebbe diviso solo tra due componenti, risultando in un quoziente più basso e quindi in una maggiore tassazione. Il calcolo dell’importo dei tributi da pagare verrà infatti effettuato prendendo in considerazione il numero dei componenti della famiglia e delle aliquote fiscali corrispondenti. Sarà quindi determinante la situazione occupazionale e il reddito.
Un ulteriore svantaggio relativo al quoziente familiare sarebbe correlato proprio con il suo maggior vantaggio, il minor pagamento di tasse. Se da un lato questo è vantaggioso per chi ha un reddito inferiore, dall’altro vuol dire un minor gettito per lo Stato, che gli analisti quantificano tra il 2 e il 3%. Questo vuol dire che il gettito perso dovrà comunque essere recuperato in qualche modo attraverso misure economiche.
Inoltre, vi è il problema che potrebbero esserci casi in cui vengano offerti maggiori agevolazioni fiscali a famiglie più ricche rispetto a quelle meno fortunate. Questo potrebbe avvenire perché il quoziente familiare non tiene conto del patrimonio immobiliare e considera solo la composizione familiare per il calcolo delle tasse.
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