Dove comincia e dove finisce il campo di applicazione del “bonus Cultura” di cui tanto si parla? La risposta vi sorprenderà.
Tutto fa cultura, recita un vecchio adagio. Non solo voluminosi tomi da assimilare e ore ore passate in biblioteca, ma anche arte, intrattenimento, viaggi alla scoperta dell’ignoto (in senso lato). Ma fino a che punto? Esistono limiti, paletti o barriere?
Il problema si pone quando il contribuente invoca l’applicazione del bonus cultura per assistere a un evento “estremo” e capace di infiammare e dividere gli animi come pochi altri. A dirimere la questione ci ha pensato la Corte Suprema con una decisione che sta facendo molto discutere.
Voliamo in Spagna, patria della Corrida, un evento e una tradizione che ha “le sue dimensioni culturali, storiche e artistiche” riconosciute dalla legge. Proprio per questo i giovani beneficiari del Bonus cultura possono sfruttare l’incentivo per comprare il biglietto per andarla a vedere. Così ha deciso la Corte suprema spagnola, che ha annullato per mancanza di giustificazione l’esclusione degli spettacoli di tauromachia dal campo di applicazione della misura.
Secondo i giudici, il Decreto Reale che ha dato via libera al progetto del bonus non fornisce motivi validi per eliminare la Corrida dall’elenco delle attività nelle quali possono essere investiti i fondi del programma. La prima edizione del bonus, destinato ai cittadini che compiono la maggiore età nel 2022, prevede l’assegnazione a ciascun beneficiario di 400 euro da spendere in attività e opere artistiche. Il ministero della Cultura e dello Sport, promotore dell’iniziativa, aveva deciso di escludere esplicitamente dal campo di applicazione del bonus gli spettacoli di Corrida, insieme ad altre attività, ma la Fundación del Toro de Lidia ha fatto ricorso. E adesso la Corte Suprema si è pronunciata a suo favore.
«La sentenza ribadisce il carattere culturale della Corrida, riconosciuto sia dal legislatore che dalle decisioni giudiziarie, nonché l’obbligo imposto alle autorità pubbliche di agire positivamente in relazione alla promozione della corrida, motivo per cui l’esclusione degli spettacoli di tauromachia dal bonus avrebbe richiesto una giustificazione maggiore – è il commento della Fondazione promotrice del ricorso –. La sentenza stabilisce che l’esclusione non può essere giustificata per lo speciale riconoscimento giuridico che la Corrida ha nelle sue dimensioni culturali, storiche e artistiche».
A istituire il bonus cultura per i 18enni in Spagna era stato nel 2021 il premier Pedro Sánchez, il quale aveva preso come modelli di riferimento quello italiano e quello francese. Per poter restringere di nuovo il suo ambito di validità escludendo le corride, l’esecutivo dovrà ora riformulare la giustificazione a sostegno della decisione. Gli animalisti sono già sul piede di guerra…
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