Pensioni. Arrivano o non arrivavano questi aumenti? I pensionati sono in attesa fin dal mese di gennaio. Ora però ci sono novità importanti.
Pensioni, che sofferenza. Materia che, quasi come nessuna, è in grado di offrire le più diverse sensazioni. Ansia, gioia, rabbia, speranza, delusione, sollievo si susseguono vertiginosamente quasi ogni mese, perché ogni mese non si sa mai quale “sorpresa” si troverà nel cedolino della pensione.
In campagna elettorale le promesse sulle pensioni, ovviamente, non si sono contate. Ad insistere di più sul tema sicuramente il partito di Silvio Berlusconi, Forza Italia, che ha promesso pensioni minime a 1000 euro. Terminata la campagna elettorale ed insediato il nuovo governo di centro-destra guidato da Giorgia Meloni, le promesse sono volate via.
Dopo i tanti, reiterati, roboanti, strillati annunci durante la campagna elettorale in versione balneare in vista delle elezioni politiche del politiche del 25 settembre 2022, i pensionati ci stavano quasi credendo. Finalmente le loro pensioni si sarebbero “arricchite” degli aumenti tanti promessi. Qualche euro in più che certamente sarebbe stato accolto con grande favore, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo dove gli euro che escono sono spesso di più rispetto a quelli che entrano. Ma poi è arrivato gennaio e…
Il piatto piange. Gli importi delle pensioni sono esattamente i medesimi. Ma cosa sta succedendo? L’anomalia delle elezioni politiche in estate ha comportato che il nuovo esecutivo si sia insediato a novembre, facendo slittare un po’ tutte le scadenze programmate. La prima, e più importante scadenza che ha visto la sua approvazione soltanto sul filo di lana, a fine dicembre 2022, è stata la Legge di Bilancio 2023. A febbraio, però, tutto è ritornato nella norma e le tanto attese “novità” sono arrivate.
I primi che hanno potuto constatare una benvenuta novità nelle loro pensioni sono stati coloro che percepiscono la pensione minima. Ma non certo a 1000 euro. Sono coloro che hanno compiuto 75 anni e che hanno ricevuto un assegno pari a 597 euro, mentre coloro che non hanno ancora raggiunto tale soglia anagrafica, hanno visto attribuirsi un importo pari a 571 euro. Anche coloro i quali percepiscono una pensione inferiore a 2.101,52 euro hanno potuto godere di un aumento fin da febbraio 2023. Gli altri pensionati dovranno attendere il mese di marzo per vedere accreditate sulla loro pensioni le rivalutazioni.
Una delle novità più importanti apportate dal governo presieduto da Giorgia Meloni è l’aver portato a sei le fasce di rivalutazione degli importi pensionistici raddoppiando, di fatto, quelle già esistenti:
Le rivalutazioni sono state effettuate tenendo conto del valore dell’inflazione del mese di novembre, pari a 7,3%. Se si considera che a dicembre il valore dell’inflazione ha superato l’8%. è facile pronosticare un ulteriore rivalutazione degli importi pensionistici fin dai prossime mesi. Non bisogna poi dimenticare che accanto alle rivalutazioni, saranno erogati anche tutti gli arretrati. Pertanto ci sarà chi, grazie a queste rivalutazioni unite agli arretrati, fin dal mese di marzo, potrà godersi una pensione aumentata, di quasi 500 euro. Più esattamente di 495 euro. Non poco, considerati i tempi.
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