Un miliardo e 380 milioni per le strutture ricettive con il nuovo incentivo FRI-Tur: scopriamo insieme come funziona il Bonus turismo 2023.
E’ finalmente partito il nuovo Bonus turismo 2023, l’incentivo per favorire un salto di qualità delle strutture ricettive italiane, e con una dotazione di tutto rispetto: 1 miliardo e 380 milioni di euro.
Si chiama tecnicamente FRI-Tur (Fondo rotativo imprese per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo nel turismo), è promosso dal Ministero del Turismo e gestito da Invitalia. Il via alle domande è fissato per il prossimo 1° marzo, mentre già dal 30 gennaio scorso la piattaforma web di Invitalia è accessibile per il download della documentazione.
In cosa consistono le agevolazioni del Bonus Turismo 2023, per quali interventi possono essere richieste e come presentare domanda? L’incentivo, Misura M1C3 investimento 4.2.5 del PNRR, è previsto nell’ambito del sistema di fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche, di competenza del Ministero del Turismo. Si rivolge in particolare ad alberghi, agriturismi, stabilimenti balneari e termali, strutture ricettive all’aria aperta, porti turistici, imprese del settore fieristico e congressuale.
Il FRI-TUR permetterà alle aziende operanti nel settore turistico-ricettivo di effettuare investimenti medio-grandi, compresi tra 500.000 e 10 milioni di euro, che puntino sulla sostenibilità e sulla digitalizzazione, in particolare sulla riqualificazione energetica e antisismica. Altri interventi agevolabili sono l’eliminazione delle barriere architettoniche, la manutenzione straordinaria, la realizzazione di piscine termali, l’acquisto o il rinnovo di arredi.
Le domande potranno essere presentate dalle ore 12 del 1° marzo e fino alle ore 12 del 31 marzo 2023, e saranno esaminate secondo l’ordine cronologico di presentazione. Le forme di agevolazione previste sono due: un contributo diretto alla spesa, erogato dal Ministero del Turismo, e un finanziamento agevolato, fornito da Cassa Depositi e Prestiti. Entrambe le agevolazioni verranno concesse sulla base della valutazione dei progetti, a cura di Invitalia.
Il finanziamento agevolato dovrà essere abbinato a un finanziamento bancario a tasso di mercato di pari importo e durata, emesso da una banca che aderisce all’apposita convenzione firmata da Ministero del Turismo, Associazione Bancaria Italiana e Cassa Depositi e Prestiti. Si prevede dunque un ulteriore apporto di 600 milioni di euro da parte del sistema bancario, pari alla somma stanziata per il finanziamento agevolato concesso da Cdp, che porta la dotazione complessiva della misura a quasi 1,4 miliardi di euro.
Secondo il Ministro del Turismo Daniela Santanchè, l’incentivo FRI-Tur “consentirà alle nostre imprese di essere maggiormente competitive e al passo con i continui cambiamenti del settore. L’intervento testimonia il pieno sostegno del Governo al comparto turistico che, soprattutto nell’ultimo anno, ha dimostrato di trainare l’economia italiana”.
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