La fretta che ha necessitato la situazione di emergenza durante la pandemia ha fatto commettere degli errori.
In Italia stanno venendo riconosciuti i primi rimborsi per i danni causati dai vaccini. Ecco come poterli ottenere.
Ricordiamo tutti i momenti di panico che ci sono stati durante la pandemia di Covid-19. Con la malattia che si espandeva sempre di più, i morti e le restrizioni, tutto il mondo correva per la realizzazione dei primi vaccini funzionanti. Vista la necessità di fare in fretta sono stati saltati alcuni dei test necessari per le procedure mediche e infatti ci sono stati degli errori. Il caso più importante è stato quello del vaccino Astrazeneca. Il vaccino di produzione inglese è diventato famigerato per gli effetti collaterali che ha avuto sui soggetti già a rischio di complicazioni per la malattia. In particolare erano a rischio di effetti collaterali da vaccino Astrazeneca gli anziani sopra i 65 anni, quella categoria di persone che era anche più vulnerabile al Covid-19.
Il vaccino è stato rapidamente ritirato in Italia, ma gli sbagli commessi durante i mesi in cui la somministrazione è stata fatta non possono essere cancellati. Poco tempo fa sono cominciati i primi rimborsi per i danni inflitti dal vaccino alle persone che lo hanno avuto. Si è cominciato in Friuli Venezia Giulia, con una signora di 67 anni che si è fatta somministrare il vaccino Astrazeneca nell’aprile del 2021 come prima dose. In seguito alla somministrazione, la signora è rimasta parzialmente paralizzata. Per questo episodio lo Stato ha riconosciuto alla signora in questione un indennizzo mensile, creando un precedente per tutte le altre richieste di rimborso che verranno in seguito.
Visto il danno incalcolabile che l’obbligo vaccinale ha fatto alla signora in questione, la famiglia si è rivolta all’associazione per i diritti dei malati di Udine. La situazione in questo caso era particolarmente grave, visto che il danno del vaccino era stato tanto profondo da invalidare completamente la signora. Con la segnalazione dell’associazione si è aperto un procedimento per l’indennizzo della signora, che ha visto la presenza di un avvocato. Questo ha raccolto tutta la documentazione necessaria per provare che il danno fisico provocato alla sua cliente sia stato causato proprio dall’iniezione del vaccino Astrazeneca.
La documentazione è stata presentata alla commissione medica di Padova, che si è espressa in maniera favorevole nei confronti del risarcimento. La chiave della vicenda è stato il riconoscimento del nesso di causalità tra l’iniezione del vaccino e l’invalidità successivamente sopravvenuta.
La commissione medica di Padova ha riconosciuto per la signora un risarcimento di 913 euro mensili per il danno provocato. Questo crea un precedente importante per tutti i futuri reclami contro i danni provocati dall’utilizzo del vaccino Astrazeneca.
Nonostante il risultato importante, tuttavia, l’avvocato ha fatto sapere di non ritenersi soddisfatto. La famiglia della sua assistita ha dovuto passare per 2 anni un calvario non da poco per prendersi cura della signora dopo la sopraggiunta invalidità, nonché una grossa mole di spese. A fronte di questa situazione, secondo l’avvocato, il risarcimento doveva essere superiore.
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