Bollette e lo sconto. Il tema, e il problema, del caro bollette è sempre lì sul tavolo. Finché le armi in Ucraina non smetteranno di seminare morte, l’emergenza continuerà e toccherà ai governi dei singoli Stati tentare di tamponare la crisi.
Hai voglia ad emettere bonus energia. Finché il conflitto russo-ucraino proseguirà, oltre all’orrore, alla morte e alla distruzione, proseguirà anche la crisi energetica, e non soltanto, esplosa insieme alle prime bombe all’indomani del 24 febbraio 2022.
E’ ormai quasi un anno che noi, di quella maledetta guerra, scontiamo, fortunatamente, soltanto gli effetti collaterali, quelli che fanno molto, molto meno male. Effetti che si sono riversati sui prezzi che, anche a causa di un’inflazione mai così alta da decenni, si sono impennati toccando cifre per molti “insolvibili”.
Il tempo passa, ma tutto sembra essere rimasto fermo. Soltanto le bombe ed i massacri in terra ucraina non hanno mai smesso di far sentire la loro agghiacciante voce. Il resto è avvolto in un “raggelante” immobilismo, esattamente quando l’inverno sta facendo “venire i brividi”, assolutamente naturali. Continuano quindi le preoccupazioni legate alla crisi energetica e al caro-bollette. Il governo della premier Giorgia Meloni, ha fatto interamente la sua parte, concentrando i 2/3 delle risorse dell’ultima Manovra inserita nella Legge di Bilancio 2023 ed indirizzandoli esattamente a favore di imprese e famiglie contro il caro-energia.
Sembra che però tutto ciò non sia mai abbastanza, che la crisi sia sempre più veloce e, soprattutto, molto più forte delle misure attuate e tese a combatterla. Ora poi sorge un’altra preoccupazione che nasce dal fatto che le misure del governo contro il caro-bollette hanno una scadenza già conosciuta e precisa: la fine di marzo. Cosa accadrà allora dal 1° aprile, i costi di luce e gas aumenteranno ulteriormente? L’esecutivo conosce bene questa scadenza ed allora si cerca di trovare una soluzione che sia il più possibile indolore. Questo riguarda essenzialmente i risicati conti pubblici e le imprese e le famiglie già colpite in maniera durissima da quasi un anno.
Per il secondo trimestre del 2023 il governo Meloni pensa ad una nuova formula di incentivo per combattere il caro-bollette. Nelle intenzioni dell’esecutivo vi sarebbe infatti la volontà di premiare imprese e famiglie che hanno adottato comportamenti virtuosi. Comportamenti che hanno poi concretamente portato ad un sostanziale risparmio in termini di consumi. L’idea del governo sembrerebbe quella di tenere insieme una quota dei costi legati ai consumi precedenti il dramma ucraino ed una quota invece che segua direttamente il mercato.
Utilizzando forzatamente il condizionale possiamo dire che tale misura funzionerebbe in questo modo. La bolletta avrebbe una quota cui verrebbe applicata una tariffa “politica”, che si aggirerebbe intorno al 70-80% del consumo annuo dell’anno precedente o ricavato da una media dei consumi negli anni precedenti. Il restante 20-30%, verrebbe invece stimato sulla base dei prezzi del gas e dell’energia elettrica offerti dal mercato.
Una misura che “costringerebbe” ancora di più le famiglie a moderare i consumi ed evitare gli sprechi, mentre permetterebbe all’esecutivo di interrompere l’elargizione di “bonus a pioggia”. La decisione definitiva sarà presa a breve dal momento che il 1° aprile è davvero dietro l’angolo ed occorrerà studiare bene le percentuali da inserire nella nuova misura per combattere l’angosciante problema del caro-bollette.
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