Sbagliare i calcoli per il modello ISEE è un errore che potrebbe costare più caro di quanto ci si potrebbe aspettare.
Un semplice errore di calcolo può essere frainteso dalle autorità, che rifilano sanzioni fino a 25.000 euro. Sta bene attento a non commettere errori, e nel caso controlla sempre due volte.
Il modello ISEE è probabilmente il modello burocratico più importante degli ultimi 3 anni in Italia. Grazie al modello è possibile conoscere per filo e per segno i redditi familiari di tutti gli italiani, in modo da acquisire informazioni generiche, ma soprattutto in modo da capire chi può accedere ai bonus statali e chi no. La più importante funzionalità del modello ISEE, infatti, è lo stabilire in base al suo valore di reddito annuale, chi ha la possibilità di ottenere gli importanti contributi statali. Questo perché la maggior parte di essi ha un requisito ISEE che deve essere soddisfatto per poter accedere al bonus per cui si fa domanda.
Data la sua importanza, è lecito sottolineare quanto la corretta e precisa compilazione del suddetto modello e la completezza e correttezza dei suoi dati siano essenziali. Il documento deve, ovviamente, presentare tutti i dati corretti corrispondenti a redditi dei membri della famiglia, delle loro entrate e uscite. Se questi dati non sono corretti si rischia che le autorità pensino che stiamo falsificando il documento per poter accedere a bonus per cui non abbiamo i diritti. Come deterrente per questo problema, il Governo ha deciso di inserire delle sanzioni fino a 25.000 euro per gli presenta un documento ISEE compilato in maniera non corretta.
Gli errori dell’ISEE e le conseguenze
Il modello ISEE viene compilato partendo dalla DSU, la Dichiarazione Sostitutiva Unica, che deve essere presentata ogni anno dai cittadini. A meno che non si faccia riferimento alla DSU precompilata, la compilazione della DSU richiede molti dati a disposizione e tutti devono essere inseriti nella maniera corretta. Un solo errore di trascrizione o di calcolo delle cifre porta a una variazione del risultato finale che può essere catastrofico per chi presenta domanda per un bonus dopo aver presentato l’ISEE.
Se l’ISEE non è compilato nella maniera corretta, ci saranno accertamenti da parte dell’INPS. Se l’INPS si accorge degli errori presenti sul documento, può chiedere al contribuente di rettificare tali errori senza altre conseguenze. In caso contrario si va incontro a sanzioni amministrative e a volte anche penali. Queste vanno da un minimo di 5.164 euro a un massimo di 25.822 euro. Nel caso sia stato dato un contributo a un nucleo familiare con un ISEE sbagliato, l’Agenzia delle Entrate può richiedere il recupero delle somme percepite.
Come correggere gli errori
In caso ci si accorda degli errori, tuttavia, non tutto è perduto. L’INPS stessa si trova spesso a segnalare ai contribuenti di errori nella compilazione dell’ISEE da correggere. Per farlo ci sono varie opzioni. La prima è l’utilizzo del modello integrativo FC3, che serve per aggiungere qualche informazione mancante. Una seconda opzione è quella di ricompilare da zero una nuova DSU con tutti i dati corretti.