Avete tenuto la console della vostra infanzia come cimelio? Avete fatto bene, oggi il Commodore 64, il Nes e il Sega Mega Drive valgono una fortuna.
In questi anni la moda anni ’80 è tornata di in auge. Lo possiamo riscontrare nelle serie tv – la più famosa ambientata in quegli anni è sicuramente Stranger Things – ma anche nella musica, dove le sonorità di quel decennio sono tornate a farla da padrone sia nei pezzi pop che in quelli trap. Quella è stata anche l’epoca d’oro del mondo dei videogame, quella in cui si è assistito al passaggio dal gaming da sala giochi a quello casalingo.
In realtà negli USA le console da gaming casalinghe sono arrivate nei primi anni ’70 e l’Atari 2600 era un must have per tutti i bambini e gli adolescenti dell’epoca. Negli anni ’80, però, il successo del Commodore 64 e quello della Nes hanno rivoluzionato il modo di concepire e di vivere l’esperienza videoludica. Non molti sanno, infatti, che a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80 il settore era andato in crisi ed è stato solo grazie al successo della prima console di Nintendo che il mercato si è rivitalizzato.
Per chi è cresciuto avendo in casa una delle console dell’epoca sembra passato poco tempo, ma in realtà stiamo parlando di quasi 40 anni fa, un lasso di tempo importante già di suo che diventa enorme nel momento in cui si parla di tecnologia, un campo ancora relativamente giovane, in costante e rapidissima evoluzione.
Chi ha conservato Nes, Mega Drive e Commodore 64 potrebbe avere in casa una fortuna
La popolarità delle console da gioco ha reso i videogiochi d’epoca e le piattaforme su cui giravano dei veri e propri pezzi da collezione. Aver conservato per una questione affettiva la nostra console preferita potrebbe dunque rivelarsi una mossa azzeccata anche da un punto di vista economico. Certo, nel caso delle versioni standard delle console più diffuse come Nes, Commodore 64 e Atari 2600, al momento il guadagno è piuttosto modesto, ma si tratta comunque di cifre che potrebbero fare comodo se aveste in mente di fare spazio in garage o in soffitta.
Partiamo dunque dalle versioni standard delle portabandiera degli anni ’80. Per una Nes con scatola, pistola e un paio di giochi (attenzione a valutare bene di quali giochi si tratta visto che alcuni da soli possono valere parecchio) potreste guadagnare intorno ai 100 euro, cifra con la quale sul web si trova anche la concorrente del Super Nintendo, la Sega Mega Drive. Rimanendo in ambito Sega, la più diffusa Master System – console in diretta concorrenza con il Nes di Nintendo – ad oggi può essere venduta a circa 80 euro.
Il valore di mercato di un’Atari 2600 compresa di tastiera, joystick e qualche gioco non supera i 50 euro e con poche decine di euro in più si può trovare un Commodore 64 modello standard. Le cose si fanno già più interessanti per chi ha la fortuna di avere in casa un Commodore 64s, evoluzione della precedente piattaforma che non ha avuto successo sul mercato, per la quale occorrono circa 1000 euro.
I più fortunati, però, sono i possessori della APF Imagination Machine. Questa storica console ha fatto il suo debutto nel mercato per entrare in concorrenza con Atari nel 1979 e possedeva un lettore di cassette che la rendeva all’avanguardia per l’epoca. Purtroppo, però, il debutto sul mercato è coinciso con l’inizio della crisi del settore e il progetto è stato un vero e proprio tonfo commerciale. Se aveste deciso di tenerla e avete ancora la scatola e alcuni giochi, potreste ricavarne addirittura 6.000 euro.