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Assegno Unico: l’INPS chiede 7 mesi indietro a tante famiglie “rabbia”

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Stefano Vori

Assegno Unico. In arrivo novità sgradite per numerose famiglie. Ma cosa è successo?

E’ il sostegno più importante per milioni di famiglie italiane. Fermo restando l’assoluta necessità di aiuti quali quelli erogati dal Governo per tentare di alleggerire la terribile morsa del caro-bollette per le famiglie più disagiate, l’Assegno Unico Universale rappresenta, anche idealmente, la misura espressamente dedicata alle famiglie con figli.

Inps
Assegno Unico (I Love Trading)

Milioni di famiglie italiane con figli ne hanno beneficiato e continueranno a beneficiarne. Il governo a guida Giorgia Meloni ha apportato ulteriori miglioramenti alla misura allargando la platea dei ricettori ed aumentando gli assegni per specifici nuclei familiari. Per l’Inps, però, alcuni conti non tornano e sarà necessario ricorrere a dei tagli. Dolorosi.

Perché e per chi?

Assegno Unico, arrivano le prime note sgradite

Quando si pensa all’Assegno Unico Universale il suo è il volto che dovrebbe essere messo in risalto. A lei si deve la presentazione del piano per le famiglie denominato Family Act e che al suo interno include, tra le varie misure, un assegno unico universale per ogni figlio, fino all’età di 21 anni. Il suo nome è Elena Bonetti, ex ministra per le Pari Opportunità sotto il secondo governo guidato da Giuseppe Conte e quello, immediatamente successivo, a guida Mario Draghi. Nelle elezioni politiche del 25 settembre 2022 si è candidata con il partito di Matteo Renzi, Italia Viva, venendo eletta deputata.

Il sostegno dedicato alle famiglie con figli ha rappresentato una delle scelte che più hanno conquistato i cittadini. Concentrando in un’unica misura le diverse prestazioni riguardanti la famiglia e la genitorialità, ha di fatto contribuito a migliorare, e a meglio gestire, le economie di tante famiglie con figli. Soprattutto in un periodo segnato da una crisi così lunga e dura, l’assegno erogato all’Inps rappresenta una risorsa di vitale importanza per tanti. Proprio l’Inps si è però accorta che alcuni conti non tornano e necessitano di una revisione. Una revisione che potrebbe portare anche ad alcuni tagli poiché, in alcuni casi, sono stati erogati importi più alti. A chi?

I dolorosi rimborsi

Qualcosa, nell’erogazione del sostegno, non è andata come previsto. Infatti le famiglie formate da un solo genitore potrebbero essere costrette dall’Inps a restituire parte delle somme ricevute. Già dal mese di ottobre 2022 coloro che appartengono a questa categoria hanno visto ridursi gli importi dell’assegno mensile. Questo perché al sostegno è stata sottratta la quota di 30 euro, ovvero la maggiorazione riconosciuta quando entrambi i genitori abbiano un reddito da lavoro. La somma da restituire potrebbe toccare i 210 euro per ciascun figlio, cioè 30 euro per sette mesi!.

Madre e figlia
Assegno Unico (I Love Trading)

Il perché di tale maggiorazione è motivata dal legislatore dal fatto che i genitori, impegnati entrambi a lavoro, sono costretti poi a ricorrere, ad esempio, ai servizi di baby sitter, nelle ore in cui non possono seguire direttamente i figli. Secondo l’Inps la maggiorazione deve riguardare solamente i nuclei familiari dove entrambi i genitori siano lavorativamente impegnati. Invece per i nuclei monogenitoriali, che hanno beneficiato di tale maggiorazione, potrebbe essere richiesto un “doloroso” rimborso. E se si ricalcolasse l’importo dell’assegno senza restituzioni forzate?

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