Allarme conti correnti. Non è proprio una notizia inaspettata. E’ soltanto la drammatica conferma della gravità del momento storico che stiamo vivendo.
Gli allarmi si susseguono. Uno dietro l’altro. Ed uno dietro l’altro questi segnali ci disegnano un quadro sempre più preoccupate della situazione economico – sociale del nostro paese. Una crisi che non tocca tutti alla stessa maniera, come sempre accade, ma che incide in misura pesantissima sui redditi medio – bassi.
L’allarme sui conti correnti è soltanto l’ultimo segnale preoccupante di un periodo di estrema difficoltà dal punto di vista economico iniziato tre anni fa con la pandemia. L’inflazione che divora i conti correnti più poveri è l’ennesimo campanello d’allarme di una situazione che potrebbe provocare imprevedibili, ma non troppo, disastri sociali.
Allarme conti correnti, l’inflazione si mangia tutto
Quanto i tempi attuali siano terribilmente complicati lo possiamo osservare da tanti piccoli, grandi segnali. Una difficoltà che non nasce certo in questi ultimi mesi, ma che vede la sua genesi a inizio 2020 quando il mondo, l’Europa e l’Italia cominciano, loro malgrado, a fare la conoscenza del Covid – 19. In quel momento, e nelle settimane immediatamente successive, si scopre che si ha a che fare con un nemico sconosciuto, per di più invisibile e terribilmente letale. Per evitare il diffondersi del virus si è ricorsi al lockdown. La chiusura di uffici pubblici, scuole, attività commerciali e quell’unica speranza possibile legata all’isolamento nelle proprie abitazioni.
Dalla Cina all’Europa, Italia inclusa, tutto sembra fermarsi e in effetti tutto si ferma, in primis l’economia. Una fase terribilmente complessa dove l’economia degli Stati e l’economia di centinaia di milioni di famiglie in diversi continenti dovevano trovare un difficilissimo punto di equilibrio con un’emergenza sanitaria che mieteva migliaia di vittime ogni giorno. Nubi nerissime si addensavano nei cieli e la quasi impossibilità di porre un immediato rimedio ad una situazione che, giorno dopo giorno, diventava più difficile. I vaccini e le campagne di vaccinazione di massa hanno fatto si che si potesse, lentamente, riprendere possesso di quella normalità che per due anni sembrava svanita.
L’inflazione erode i nostri risparmi
Nel momento in cui si stava tentando di rialzare la testa, dal punto di vista economico, anche grazie ai massici aiuti provenienti dall’Unione europea, la guerra tra Russia ed Ucraina ci ha di nuovo fatti sprofondare nel peggiore degli incubi. Quasi non bastassero tutti i drammi che si legano naturalmente alla guerra, morte, distruzione, disperazione, ecco anche una crisi economica alimentata da una crisi energetica che ha portato le bollette delle forniture energetiche a livelli insostenibili per famiglie e imprese. Un’inflazione altrettanto devastante, mai così alta da anni, ha complicato ulteriormente una situazione già drammatica. E c’è una cartina al tornasole infallibile: i conti correnti.
I numeri possono presentare dei terribili resoconti che non lasciano spazio a sorrisi ed eccessive speranze per il futuro, perlomeno a breve termine. I conti correnti delle famiglie italiane sono calati di 20 miliardi di euro e tutto ciò è dovuto all’alta inflazione ed al costo della vita. E’ quanto risulta da un report della Fabi, il sindacato del mondo bancario che evidenzia una diminuzione di 18 miliardi di euro sui conti degli italiani. Un 1,5% in meno pesantissimo. Non accadeva dal 2017. Il crollo dei conti correnti registrato tra luglio e novembre, è soltanto l’ultima conferma di come la crisi economica stia toccando sempre più le tasche degli italiani.