Aumento di stipendio per alcune categorie di lavoratori della Pubblica Amministrazione. Ecco cosa c’è da sapere e chi riguarda.
A porre in essere il provvedimento è la legge di Bilancio del 2023, la quale determina nuove condizioni e grossi cambiamenti all’interno dell’assetto economico. Per alcune categorie di lavoratori della Pubblica amministrazione c’è un considerevole aumento di stipendio. Si parla di una triplicazione in busta paga, non di una piccola modifica. Ecco chi riguarda e cosa comporta nello specifico.
La Legge di Bilancio è quel provvedimento che determina il rendiconto economico del Paese, ed è disciplinato dall’articolo 81 della Costituzione. Cosa implica? E’ un atto normativo che ha l’obiettivo di porre in essere le previsioni di entrata e di uscita economica, allocando al contempo le risorse per ottenere gli obiettivi determinati in sede europea.
Questa legge ha durata annuale, nel mese di gennaio di ogni anno si conclude il ciclo dopo che a dicembre viene approvata la legge dell’anno in arrivo. Per quella corrente del 2023 sono previsti dei grossi aumenti di stipendio per alcuni lavoratori della pubblica amministrazione. Si tengono in considerazione sia i Dirigenti che i dipendenti.
Pubblica amministrazione, aumento di stipendio per queste categorie
E’ possibile consultare le suddette cifre nelle tabelle della Ragioneria generale dello stato, la quale contiene tutti i dati in questione. Sono illustrate tutte le articolazioni della pubblica amministrazione e gli aumenti di stipendio per ciascuna categoria. Appunto, questi incrementi non riguardano solo le cariche più alte, ma anche quelle più basse. Ma perché arrivano più soldi e gli stipendi sono maggiori?
Lo straordinario una tantum introdotto dalla Legge di bilancio del 2023 comporta un aumento in base alla categoria. Per i Dirigenti c’è un incremento di 66,8 euro al mese, mentre per la categorie minori è previsto un aumento di 23,17 euro. Ci si domanda allora cosa accade a chi sta in mezzo, tra le due fazioni, cioè tra quella più alta e quella più bassa. I lavoratori facenti parte delle fasce medie resteranno senza aumenti? In realtà anche per questa porzione è previsto un incremento che sta tra i 20 e i 40 euro.
Questa crescita è proporzionale alla busta paga, cioè vale di circa 1,5% in relazione allo stipendio riconosciuto a ogni dipendente pubblico per la durata di ben 13 mensilità. Quindi, sulla base di questi ragionamenti ci si spiega perché effettivamente i dipendenti della pubblica amministrazione ottengono molti più soldi.
Gli aumenti inoltre contengono gli oneri fissi, cioè tutti quei contribuiti come IRAP e quelli di tipo previdenziale. Infine, la somma totale è data dall’importo complessivo indirizzato al rinnovo dei contratti pubblici.