Gli italiani non sono mai stati particolarmente attratti dall’investimento nelle materie prime.
Questo non deve sorprendere perché l’investimento in materie prime è un investimento estremamente specialistico. Infatti seguire le dinamiche del caffè o del petrolio o del frumento è qualcosa che normalmente era legato giusto a pochi trader che effettivamente erano costantemente informati su questi mercati particolarissimi.
Ma bisogna tenere presente che con l’arrivo del 2022 è partita una fortissima pressione inflazionistica e così tanti italiani Hanno cominciato ad interessarsi al mondo delle materie prime e hanno anche cominciato in qualche caso ad investirci.
Innanzitutto vediamo come si fa ad investire su una materia prima ma poi cerchiamo anche di capire se in questo inizio di 2023 può avere senso investire nelle materie prime stesse. Investire nelle materie prime un tempo non era semplicissimo.
Tuttavia oggi esistono degli etf che permettono di investire praticamente su ogni materia prima. Quindi se si vorrà investire sul frumento basterà acquistare l’etf che replica il valore del frumento. Se si vorrà investire sull’oro basterà acquistare uno dei tantissimi etf che replicano il valore dell’oro.
Tra l’altro se si vuole diversificare c’è anche la possibilità di acquistare ETF “compositi” che vanno proprio a investire su varie materie prime. Facendo così si farà un investimento sulla materia prima piuttosto diversificato e quindi si potranno compensare eventuali fluttuazioni eccessive.
Quindi gli etf permettono agli italiani di comprare e vendere materie prime con una estrema facilità. Sostanzialmente l’etf andrà a fluttuare di valore in modo assolutamente sincronizzato alla fluttuazione di valore della materia prima prescelta e quindi l’investimento e la speculazione saranno facilissimi.
Ma in questo 2023 conviene investire nelle materie prime? Questa è una di quelle domande molto interessanti ma di non semplice soluzione. Infatti innanzitutto c’è da dire che le materie prime sono molto diverse tra loro e seguono dinamiche assolutamente differenziate.
Per fare un esempio la fluttuazione dell’oro è legata sostanzialmente alla scelta della gente ma anche delle grandi realtà istituzionali di acquisire questo strumento come bene di rifugio. Al contrario per esempio il valore del grano è fortemente condizionato dai raccolti e anche dalle dinamiche della guerra in Ucraina.
Quindi parliamo di dinamiche completamente slegate per ognuna di queste materie prime. Ma in generale ad ingolosire gli italiani sul fronte dell’investimento in materie prime è stata l’inflazione.
Tuttavia l’inflazione probabilmente nel 2023 scenderà e quindi non appare particolarmente allettante l’investimento in materia prima proprio nel 2023. Questo non significa che specifici comparti non possano fare bene. E’ chiaro che i beni di rifugio ad esempio in caso di recessione potrebbero ben performare ma ovviamente parliamo sempre di investimenti ad alto rischio che vanno valutati con estrema prudenza.
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