È importante non essere superficiale. Attento a quale formula pensioni scegli tra Quota 103 e Quota 41: vantaggi e tranelli
Ancora una volta torna in auge il tema delle pensioni. Si tratta certamente di un argomento molto dibattuto e sempre molto sentito nel nostro Paese, in quanto è proprio l’Italia ad avere una delle età pensionabili più alte d’Europa e del mondo.
Ricordiamo tutti molto bene quella che fu la riforma Fornero e le conseguenze che ne scaturirono. Ragion per cui è importante informarsi in maniera corretta e cercare in tutti i modi andare sulla giusta opzione. Ecco, quindi, perché devi stare molto attento nel valutare la formula pensione che scegli tra Quota 103 e Quota 104.
Pensioni: quale scegliere tra Quota 103 e Quota 41
Fino al 2022 si poteva andare in pensione con 41 anni di contributi. Ad oggi, però, è possibile farlo grazie a due formule pensioni a cui fare molta attenzione prima di scegliere. Stiamo parlando di Quota 41 e Quota 103. In tutti e due i casi il lavoratore potrà lasciare il proprio lavoro con la stessa carriera contributiva. Tuttavia, esistono molte differenze tra le due misure. È infatti importante capire quelle che sono le peculiarità e gli svantaggi di entrambe le formule. In particolare, è importante tenere a mente il funzionamento della cosiddetta Quota 41.
Sono moltissimi i lavoratori che, in età di pensionamento, si stanno chiedendo se sia meglio andare in pensione con Quota 41 precocemente o con Quota 103. Per rispondere a questa domanda, quindi, è bene capire quelle che sono le caratteristiche di entrambe le misure, elencandone gli aspetti peculiari e gli svantaggi. Per quanto riguarda Quota 41 da precoci è possibile usufruirne quando si hanno 35 anni di contributi effettivi, 41 anni di contributi versati e 1 anno di contributi prima dei 19 anni di età. Possono accedere a questi misura i caregivers, gli invalidi i disoccupati e coloro che svolgono lavori gravosi.
Discorso diverso per quanto riguarda Quota 103. Questa formula, infatti, non presenta alcun limite di platea; dunque, tutti possono fare richiesta (a patto ovviamente di rispettare i requisiti prestabiliti). Non si sono infatti vincoli e limitazioni riguardo coloro che hanno iniziato a lavorare dopo i 19 anni di età. A completare i requisiti dei contributi vi sono anche quelli relativi all’età anagrafica. Possono fare richiesta infatti chi ha 41 anni di contributi di cui 35 effettivi oppure 62 anni di età.
Quale conviene
Per quanto riguarda Quota 41 questa non comprende il limite di età, a differenza di Quota 103. Dunque, questa formula rappresenta una buona occasione per coloro che hanno 41 anni di contributi versati. Tuttavia, ci sono degli evidenti limiti di platea, i quali restringono di molto la possibilità di rientrare tra coloro che ne possono fare richiesta.
Quota 103, però, non ha questi stretti vincoli di platea. Tuttavia, questa formula non dà la possibilità di percepire la pensione e lavorare nello stesso tempo.