L’indennità INAIL serve a riconoscere la liquidazione di un rimborso ad un lavoratori che ha subito un infortunio sul lavoro.
A quanto pare però è possibile ricevere i soldi dell’INAIL anche se l’infortunio non viene riconosciuto. Ecco come funzionano davvero le cose.
L’assicurazione INAIL sugli infortuni sul lavoro e le malattie professionali è una garanzia per i lavoratori. Questa liquida un’indennità ai lavoratori che subiscono una di queste eventualità se queste sono causate dall’attività lavorativa. In particolare, per quanto riguarda gli infortuni, l’INAIL si attiva solo per lesioni occorse durante l’attività lavorativa che da una causa violenta da cui deriva un’inabilità al lavoro permanente (assoluta o parziale), temporanea assoluta (con l’astensione dal lavoro per almeno 3 giorni) o addirittura con la morte del lavoratore. Per far si che l’INAIL paghi l’indennità al lavoratore, questi deve dimostrare che l’infortunio sia collegato all’attività lavorativa.
Questo significa che non è sufficiente che sia occorso l’infortunio, ma occorre anche che questo abbia un nesso causale diretto con l’attività lavorativa. Il nesso causale tra lesione e lavoro non è sussistente se esiste una di queste ipotesi:
- rischio elettivo, causato dalla condotta arbitraria e volontaria del lavoratore;
- rischio extra professionale, occorso per motivi che escludono l’attività lavorativa;
- rischio generico, occorso indipendentemente dalle condizioni particolari del lavoro.
La tutela INAIL si estende, però agli infortuni in itinere, ovvero:
- occorsi durante il tragitto di andata o ritorno dall’abitazione al luogo di lavoro;
- occorsi durante il tragitto che collega tra loro due luoghi di lavoro;
- occorsi durante il tragitto di andata o ritorno dal luogo di lavoro a quello di consumazione abituale dei pasti in mancanza di una mensa aziendale.
Prendere i soldi dell’INAIL anche senza infortunio, ecco come funziona
L’INAIL potrebbe quindi non riconoscere in infortunio e non voler pagare l’indennità spettante al lavoratore. Tuttavia esistono possibilità di tutela del lavoratore. La prima prova che l’INAIL potrebbe non riconoscere il proprio caso come infortunio è la comunicazione da parte proprio dell’INAIL con oggetto “Segnalazione caso di dubbia competenza”. A seguire ci saranno delle comunicazioni dell’INAIL al datore di lavoro, per sottolineare ancora una volta come l’evento descritto non sia di loro competenza in quanto non ascrivibile alla definizione di infortunio sul lavoro.
Come ci si comporta in questo caso? In primis occorre capire che genere di rifiuto ci troviamo davanti, se si tratta di un rifiuto per non riconoscimento dell’infortunio o per problematiche nella documentazione. Nel secondo caso è necessario rivedere la domanda di indennità inviata all’INAIL e rimettere a posto la documentazione allegata.
Opporsi alla decisione dell’INAIL
In caso diverso è possibile opporsi alla decisione dell’INAIL di non riconoscere l’evento che è occorso al lavoratore come infortunio tramite un’istanza di ricorso. Questa deve essere inviata presso la sede INAIL competente in base al proprio domicilio e deve contenere:
- dati anagrafici;
- riferimento dell’evento (numero del caso, data dell’infortunio, data del provvedimento);
- motivazioni a sostegno dell’opposizione;
- certificato medico da cui emergono gli elementi giustificativi della domanda.
L’istanza di ricorso può essere trasmessa all’INAIL tramite posta ordinaria, posta elettronica certificata o recandosi allo sportello della sede competente.